Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
L'escursione è particolarmente adatta in autunno visto che si svolge in un bosco di grandiosi abeti verde scuro e di larici che in ottobre assumono il tipico colore giallo-rossastro. La Testa dell'Assietta è toccata da una rotabile, non sempre in buone condizioni, che ha origine al Sestriere, al rifugio Venini, e termina a Depôt, in Val Chisone, e a Meana, dopo aver oltrepassato il Colle delle Finestre. È perciò meta di gite sociali e comitive attratte dal panorama sconfinato su tutta la Val di Susa, la Val Chisone, il Delfinato, la Val Cenischia e, sullo sfondo, la Vanoise.
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L'itinerario tocca il forte del Gran Serin e ciò che rimane del forte dell'Assietta, smantellato nel 1796. I trinceramenti dell'Assietta costituivano la complessa linea fortificata sul crinale Dora-Chisone, dal Col Basset al Colle delle Finestre, una serie quasi ininterrotta di fortificazioni. Si sono conservati i muri a secco dei trinceramenti, alti un metro e mezzo e dallo spessore di un metro, tra la Testa dell'Assietta e il Gran Serin. All'estremità ovest si alza la Butta, mentre ai lati del colle furono erette due ridotte.
trinceramenti dell'Asssietta.
L'attuale forte del Gran Serin risale al 1897 e si eleva a quota 2540, sulla cresta del monte. Era un'opera di notevole grandezza dal momento che era costituita da due batterie rispettivamente di otto cannoni, schierati sul fronte ovest, e sei mortai, schierati sul fronte nord. I baraccamenti erano protetti da un muro di difesa che interrompeva la mulattiera del Colle delle Finestre-Testa dell'Assietta. Fu disarmato nel 1915 e dismesso nel 1928.
Al Colle del Gran Serin, inoltre, prima del forte si trova una caserma eretta nel 1890 che aveva funzione di centro logistico della piazza militare dell'Assietta di cui ospitava il comando. Dalla presenza di tutte queste costruzioni militari risulta quindi evidente l'importanza che questa piazza aveva per la sua posizione strategica di controllo, tanto da conglobare in sé una stazione eliografica che si collegava, attraverso i forti della Gran Costa e del Pampalù, rispettivamente con la Scala Reale del forte di Fenestrelle e con la colombaia di Susa. Funzionava con un insieme di specchi su cui si rifrangevano i raggi solari che, appositamente orientati, venivano trasmessi alle altre stazioni e al fondovalle con il sistema Morse. In mancanza di sole, o di notte, funzionava a lume di candela.
Baite Argueil 1961 m - Gran Serin 2610 m - Colle dell'Assietta 2472 m - Testa dell'Assietta 2567 m - Baite Argueil
Il Monte Gran Costa.
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Dislivello: 800 m
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Difficoltà: T/E
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Tempo complessivo: 3,30-4 ore
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Periodo consigliato: luglio-ottobre
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Cartografia: IGC f.1, Valli di Susa, Chisone e Germanasca
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Accesso: Torino-Susa si imbocca a sinistra la strada per il Frais. A circa 13 Km. dopo il bivio per il Pian Gelassa, a quota 1400 si prende sulla sinistra la strada militare indicata "Via Gran Serin". Al bivio con le Grange Soubeirand tenendo la destra per altri 4 Km. si perviene alle baite Argueil.
Lasciata l'auto agli alpeggi, non prima di aver fotografato le baite dell'Argueil poste a balconata sulla Val di Susa, si prosegue sulla carrareccia contrassegnata con il n. 519 che via via diventa impraticabile. Si salgono i tornanti che portano al Lago Grande (quota 2500), riconoscibile dalle erbe che lo stanno lentamente soffocando. Dopo un chilometro si perviene alle casermette, sul ripiano della strada all'incrocio con la carrareccia che conduceva alla Cima Ciantiplagna e al Colle delle Finestre. Oltrepassati i baraccamenti militari, a destra, si visita il forte del Gran Serin, ben distinguibile sul costone erboso (quota 2610).
Si continua in leggera discesa tagliando l'ultimo tornante per 1 Km. circa fino al Colle dell'Assietta 2472 m, da dove parte il sentiero 13 del Gran Bosco di Salbertrand, parte del vecchio 520 che si prenderà per il ritorno. Da questo ampio avvallamento la strada si alza ad ampie svolte fino alla Testa dell'Assietta 2567 m, riconoscibile dall'aquila che commemora la vittoria dei piemontesi contro i francesi del 19 luglio 1747. Ben visibili risultano ancora le rovine e le vestigia degli antichi trinceramenti che il Reggimento Guardie costruì e che gli anni non hanno ancora interamente distrutto.
Dalla rotabile un sentiero sul pendio terroso consente di raggiungere il monumento alto m. 6,17, costituito da una piramide rettangolare sulla cui sommità si erge l’aquila ad ali spiegate con lo scudetto del Club Alpino Italiano, eretto nel 1882 dalle sezioni del CAI di Torino, Susa e Pinerolo, a fianco di una tavola di orientamento sulle pricipali cime della zona.
Di qui si gode di un panorama illimitato, dalla Meije al Pelvoux, alle Aiguilles d'Arves e tutte le cime dello spartiacque Valle di Susa - Val Chisone. Nel 1997 e stato messo un cippo in tedesco, piemontese, francese ed italiano che commemora la battaglia, mentre sotto l'Aquila è stato posta una tavola del piano di avanzamento dei diversi eserciti.
Una volta ridiscesi al colle si può fare il breve tratto di strada che conduce alle ex casermetta militare, poi cantoniera, Casa Assietta, recentemente restaurata. Il Rifugio Alpino Casa Assietta si trova in uno dei punti più in quota del Parco Regionale Naturale del Gran Bosco di Salbertand, dal 2012 inglobato nel grande Ente per la Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie.
Casa Assietta.
È dedicato a Jack Canali, l'alpinista lombardo scomparso nel gennaio del 1972 a pochi metri dal Colle dell'Assietta. Era noto per numerose scalate alle cime europee e per aver partecipato alla spedizione che, nel 1961, sotto la guida di Riccardo Cassin, compì la prima salita della parete sud del Mount McKinley, in Alaska. Perse la vita, sepolto da una slavina durante un attraversamento sci-alpinistico da Sauze d'Oulx a Sestriere, mentre era alla guida di 17 allievi della scuola di sci da lui diretta.
La scultura lignea dedicata a Jack Canali, offerta dal Comune di Sauze d'Oulx, è stata realizzata dal giovane scultore Maurizio Perron di Sauze d'Oulx che con legno, pietra, ghiaccio crea opere d'arte che ottengono importanti riconoscimenti internazionali.
Ritornati al Colle dell'Assietta si segue in ripida discesa il sentiero 13, poco segnalato, e che ben presto si abbandona per contornare le pendici del Gran Serin tra arbusti di mirtilli e rododendri. A quota 2000 circa si supera a mezzacosta, tenendosi alti, un canalino di sfasciumi che scende dalla cima e si risale leggermente il costone erboso per raggiungere la carrareccia che con pochi e regolari tornanti si ricollega alle baite Argueil.