Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
È un percorso molto suggestivo che consente di recuperare un momento particolare della storia di Bardonecchia. Di qui sono ben visibili infatti i coni di deiezione dei valloni della Rho e del Frejus.
L’insediamento del Borgo Vecchio è molto antico e la cittadina ha vissuto intorno a quel nucleo sino al 1859, quando per la costruzione della ferrovia e del Traforo del Frejus si è sviluppato il Borgonuovo.
Un altro evento segna per Bardonecchia un capovolgimento ambientale: l’alluvione del 1872, quando La “Pineta di Ripa”, termine che designa il bosco misto di ontanelle e pini silvestri, viene interamente distrutta dal torrente Rho, che ricoprì i campi di detriti, rendendo impraticabile l’agricoltura causando così l’abbandono dei campi coltivati. Da allora Bardonecchia attingerà le risorse economiche da altre attività produttive.
Les Arnauds 1333 m - Cappella Maria Ausiliatrice - Cappella di Coignet 1550 m
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Dislivello: 230 m
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Difficoltà: T
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Tempo salita: 1 ora+ 1 ora se si percorre la Vi du Vio’
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Periodo consigliato: maggio-novembre
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Cartografia: I.G.C. 1:50.000 f. 1, Valli di Susa, Chisone e Germanasca
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Accesso: Torino-Bardonecchia-Campo Smith-Les Arnauds.
Poco sotto la cappella di Coignet, al pilone 20 inizia la Vi du Vio’ che si sviluppa con pochissimo dislivello tra frassini, larici e abeti, è un sentiero ecologico per la scoperta dell’ambiente spesso frequentato da cervi e caprioli. L’importanza di questo itinerario però sta nella storia di questa stradina che in passato collegava Les Arnauds con il Bersac per il transito dei carri che trasportavano il raccolto dei campi intorno a S. Anna. Poco sopra, un po’ discostata dalla strada, si trova la cappella di Coignet con i suoi antichi dipinti.
Si attraversa il ponte che porta sulle piste e alla cappella di Maria Ausiliatrice e si inizia il sentiero che sale diritto a sinistra fino alla cappellina di Coignet. Se si vuole seguire la Vie du Vio’ si può seguire il sentiero che si snoda sulla destra sul quale, a inizio estate, si possono anche trovare begli esemplari di giglio martagone.
La cappella di Notre Dame di Coignet fu motivo di grandi contese tra Melezet e Les Arnauds., che vennero appianate riconoscendo la proprietà della cappella a Melezet e la possibilità di fruizione agli altri contendenti. Come la cappella di San Sisto, fu dipinta da un pittore ignoto, che forse proveniva dal Colle della Scala, nel 1496. Sulla facciata sono presenti tre affreschi: l'Annunciazione, dove si miscelano influenze italiane e fiamminghe nella storia della Vergine; San Cristoforo, di cui si vede solo la parte superiore del corpo (forse perché le gambe gigantesche sono dipinte sulla chiesa di Vallouise) e Sant'Antonio abate, che regge un libro tra le mani.
All'interno, sopra l'altare, ci appare la Deposizione e, ai lati, la Visitazione e San Grato Vescovo, che regge la testa di Giovanni Battista. La Cappella è dotata del sistema "Chiese a porte aperte" di apertura e narrazione automatizzata.
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