Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il gruccione comune (Merops apiaster) è un variopinto uccello migratore che ogni anno, dalle savane arboree dell’Africa meridionale, si sposta in Europa quando nel vecchio continente arriva la bella stagione. Appartiene alla famiglia Meropidae (per questo è detto anche Merope) ed è probabilmente l’uccello più colorato che si può osservare in Europa.
Può raggiungere una lunghezza di 26–29 cm, incluse le due penne allungate della coda; la sua apertura alare può arrivare a 40 cm, il peso fra i 50 e i 70 grammi.
Il piumaggio è assai variopinto: il “fondo” della livrea appare castano sul dorso e azzurro nel ventre, ma presenta anche sfumature di giallo, verde, nero, e arancione. Il becco è nerastro, lungo e leggermente ricurvo verso il basso.
La femmina (a sinistra) attende l'offerta che il maschio le farà (Wikipedia)
I sessi sono fra loro molto simili e difficilmente distinguibili. Il dimorfismo sessuale è determinato da un colore diverso delle piume copritrici, che sono marroni nei maschi e blu-verdi nelle femmine. In entrambi i sessi le zampe sono color marrone/grigio.
La conformazione della coda è utile per il riconoscimento degli esemplari giovani rispetto ai gruccioni maturi: le penne della coda dei giovani sono di lunghezza simile, mentre gli adulti hanno penne timoniere centrali più lunghe.
Il verso è un tipico trillo, nasale ed udibile a distanza: “criich-criich-criich” o “priich-priich” , ripetuto continuamente. Il suono singolo indica normalmente la posizione e l'assenza di pericolo, quello ripetuto viene usato come allarme.
Un temibile “mangiatore di api”
Il nome in inglese del gruccione è “Bee-eater”, ossia “Mangiatore di api”. Nella realtà il gruccione si nutre anche di vari altri insetti alati che cattura in volo: vespe, bombi ma anche cicale, coleotteri e libellule.
Gruccione in volo con libellula (batti Gai)
Quando si tratta di insetti dotati di pungiglione – come appunto le api, di cui è ghiotto – questi vengono ingoiati dopo essere stati ripetutamente sfregati su di un ramo per staccare il pungiglione ed eliminare il veleno.
La tecnica di caccia più diffusa comporta l’individuazione da un posatoio della preda e poi il rapido involo per catturarla. In un giorno un gruccione può mangiare circa 225 insetti: per questo è una specie che può causare gravi danni all'apicoltura.
Diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo, nidifica in buona parte dell'Europa meridionale. Sverna in alcune zone dell'Africa subsahariana, mentre nell'Africa meridionale è stanziale.
In Italia la specie è molto numerosa in Piemonte, nella pianura Padana, lungo la costa adriatica, in Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna, mentre negli anni più recenti ci sono stati numerosi avvistamenti in Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata.
I gruccioni giungono nel nostro Paese tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, per ripartire ad agosto inoltrato.
Habitat e Riproduzione
Le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina, in ambienti aperti con vegetazione cespugliosa, alberi sparsi e tralicci, presso corsi fluviali, boschi con radure, oliveti. Durante le migrazioni è frequente anche in zone umide e litorali.
E’ un uccello socievole, che si riproduce solitamente in colonie; il nido viene scavato da entrambi i genitori nella terra, generalmente su pareti aperte, spesso vicino a fiumi o altre riserve d’acqua. E’ formato da una galleria lunga circa 1,5-2,4 m che termina in una camera dove vengono deposte le uova.
Gruccioni accudiscono i piccoli sulle sponde del torrente Chisone (Batti Gai).
Entrambi i sessi si occupano della cova, che dura circa 20 giorni. Di solito la specie effettua non più di una covata l’anno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie.
Durante il periodo riproduttivo gli uccelli passano la notte dentro i nidi, a differenza degli altri periodi dell’anno in cui formano dormitori di gruppo su rami di alberi alti.