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Abitualmente bisce e serpenti strisciano a terra, ma la biscia (o natrice) dal collare (Natrix natrix), è nota anche come biscia d’acqua, grazie alla sua abilità natatoria ed al fatto che si trova a suo agio in ambiente acquatico, oltre a vivere in zone umide. Il suo dorso può essere di colore verde scuro, marrone o in varie tonalità di grigio, il ventre è chiaro ed i suoi fianchi sono contraddistinti da numerose macchie nere. Due macchie nere caratterizzano anche il centro del collo, congiungendosi alla base dell’anello giallo o arancio che le circonda il capo, a cui questo rettile deve il suo nome.
La testa della biscia d’acqua è grossa, più larga alla base, con muso corto e pupilla tonda. Particolarmente lunga, in genere si attesta tra gli 80 e 120 centimetri, ma sono anche stati individuati esemplari di 2 metri, il che fa sì che venga annoverata come uno dei più grandi rettili europei. Le femmine sono decisamente più grosse dei maschi, ma nessuno dei due è da temere, in quanto si tratta di un animale inoffensivo e non velenoso.
Durante l’inverno la biscia d’acqua va in letargo, ma in altre occasioni può anche fingere la morte. Questo fenomeno di morte apparente, conosciuto con il nome di tanatosi, serve ad ingannare i predatori. Il rettile si posiziona sul dorso a bocca aperta e sembra davvero privo di vita. Altro strumento difensivo adottato, di cui ci si accorge se si prova a catturarla, è il rilascio di un liquido dall'odore acre secreto dalle ghiandole anali.
La si incontra nelle zone umide, ma non è pericolosa
Diffusa ovunque, dal piano alla montagna, la biscia d'acqua è in grado di affrontare lunghe apnee, che rasentano a volte la mezz'ora. Trascorre comunque molto tempo in acqua, dove cattura pesci e anfibi, che divora poi una volta raggiunta la terraferma.
Molto raramente morde, talvolta simula attacchi senza nemmeno aprire le fauci, benchè la sua vorace ed estensibile bocca le consenta di inghiottire prede anche di dimensioni considerevoli. Si alimenta quasi totalmente anfibi, in particolar modo rane e rospi, ma non disdegna tritoni e pesci, oltre a lucertole, piccoli mammiferi ed uccellini.
La biscia dal collare predilige le aree vicino agli specchi d’acqua dolce: greti torrentizi, ruscelli, fossi e stagni, ma è diffusa anche in campagne, boschi e montagne; in Italia è presente in tutta la penisola, comprese le isole.
La deposizione delle uova avviene tra maggio e giugno e fa seguito all’accoppiamento primaverile che contraddistingue il risveglio dal letargo. Le uova vengono deposte a gruppi dagli 8 ai 40 tra la vegetazione in putrefazione o nei cumuli di compost, dove la temperatura è più alta e favorisce la loro schiusa, che avverrà dopo 6/8 settimane. Appena nati, i piccoli serpentelli misurano poco meno di 20 centimetri e sono completamente autonomi.
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La biscia d'acqua, così come altri serpenti presenti nelle campagne, è sempre stata protagonista di antiche leggende contadine, nelle quali si narrava che succhiasse il latte direttamente dalle mammelle delle mucche o dal seno delle donne. Un'ipotesi del tutto assurda, perchè la conformazione della bocca dei serpenti non consente loro tale funzione, oltre al fatto che i rettili non digeriscono il latte dei mammiferi.