Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Sulle nostre montagne avvistare una poiana comune non è impresa rara: all'inizio della primavera infatti il rapace (sopra al titolo in una bella immagine di Anna Gelmetti), appartenente alla famiglia delle Accipitridae, vola compiendo ampi cerchi, emettendo un richiamo tipico e querulo che assomiglia quasi ad un lamento. Il corteggiamento della femmina avviene da parte del maschio con l'esecuzione di voli acrobatici, spesso infastiditi dalle cornacchie che cercano di scacciarlo dai territori da loro colonizzati.
La poiana è un animale stanziale che si sposta soltanto nella stagione fredda, se si verificano copiose nevicate. È diffusa nella maggior parte d'Europa, raggiungendo anche l'Asia, ma evita le aree più fredde. Nidifica anche in Africa, nelle savane del sud e nella macchia mediterranea del nord. Predilige i boschi, ma per la caccia si sposta in territori aperti. La sua apertura alare va dai 110 ai 140 centimetri ed ha un lunghezza di poco più di mezzo metro (dai 51 ai 57 cm). È un predatore di medie dimensioni, di forma compatta, con ali ampie ed arrotondate, di colore bruno scuro nella parte superiore e variabile in quella inferiore.
All’aspetto, può ricordare parecchio un’aquila, sebbene abbia dimensioni molto minori. Il peso di una poiana varia tra i 520/1000 grammi per gli esemplari maschi e 700/1300 per la femmina. Abitualmente la parte interna delle ali è bruna tendente al nero, più chiara e sfumata al centro, con una macchia scura verso il polso. La coda, piuttosto corta, con una dozzina di sottili barre scure, viene aperta a ventaglio in fase di planata, cosicché le penne esterne vadano a toccare il margine posteriore delle ali. Così facendo, la poiana si assicura una migliore capacità di timonare a basse velocità.
Osservandola in volo la si vede con il capo incassato e le ali rialzate, posizione che le fa assumere un aspetto frontale a forma di V. Il capo rimane incassato anche quando la poiana si posa a terra o su di un ramo. Ha un volo maestoso, con ampie planate: a guardarla sembra quasi immobile, in realtà sfrutta le correnti ascensionali mentre monitora il terreno sottostante. Si nutre di piccoli mammiferi (topi, topo ragni, lepri e conigli selvatici), uccelli, rettili, invertebrati ed anfibi, a seconda di ciò che riesce a recuperare. Se le prede vengono a mancare, non disdegna le carcasse. La sua tecnica di caccia è frutto di appostamenti nei quali resta appollaiata osservando l’ambiente circostante.
Poiana - Anna Gelmetti
Le uova, bianche e picchiettate di grigio o bruno, vengono deposte tra marzo e maggio, generalmente in numero di due o tre, all’interno del nido costruito sugli alberi o sulle rocce isolate. Vengono covate per poco più di un mese, dal maschio e dalla femmina alternativamente e, dopo la schiusa, i piccoli di poiana restano nel nido ancora per un mese e mezzo. La poiana non va confusa con il falco pecchiaiolo, visibile in Italia da maggio a settembre, che si differenzia in quanto ha ali e coda un poco più lunghe ed il capo piccolo e prominente. Anche la tecnica di volo è diversa: il falco pecchiaiolo tiene infatti le ali orizzontali.
Talvolta, ma molto di rado, le poiane attaccano l’uomo. Se ciò avviene, in genere accade tra maggio e luglio, quando hanno i piccoli nel nido e transitare nelle vicinanze può voler dire esporsi ad un attacco alle spalle. La poiana ha una durata di vita di 25/30 anni e raggiunge la maturità sessuale all’età di 2/3. Abitualmente è monogama e se non migra rimane in coppia per tutta la vita con lo stesso compagno, altrimenti la coppia ad inizio inverno si divide ed ognuno dei due si crea un nuovo territorio con nuovi compagni dove sverna.
Poiana al sole - Naturainmovimento
Ha un grande senso di possesso del territorio che, curiosamente, non si estende solo in larghezza, ma anche in verticale: le altre poiane possono volare solo oltre i 240 metri di altezza. Inoltre, è protagonista di un comportamento curioso: quando caccia un intruso che ha osato avventurarsi nella sua proprietà, la poiana celebra la sua supremazia lanciandosi in picchiata ad ali chiuse per 30 metri, per poi risalire di colpo.