Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La Valle Stretta è conosciuta e frequentata da tantissimi amanti della montagna, sia come meta estiva che invernale. Si penserà che occorra essere dei provetti sciatori o ciaspolatori per poterla frequentare quando c’è tanta neve, ma al contrario è una bella passeggiata che è possibile fare senza alcuna difficoltà… solo con la voglia di camminare!
Si deve lasciare l’auto all’ultimo piazzale di Pian del Colle. Da questo punto e sino alle Grange di Valle Stretta la strada è adibita a pista per lo sci di fondo e, allo scopo, è magnificamente battuta con il gatto delle nevi. Pertanto, chi la percorre a piedi deve evitare di intralciare i fondisti e avere l’avvertenza di non rovinare il loro percorso. Siamo i primi a salire, la pista battuta di recente è ancora intonsa, ed anche questo contribuisce alla bellezza del luogo.
In questo periodo sono poche le ore che possiamo godere di una buona insolazione, a causa del sole sempre abbastanza basso sull’orizzonte, sia per il suo orientamento sia per la presenza delle alte montagne che la fiancheggiano. Conviene pertanto sfruttare le ore che precedono il mezzodì perché poi tutto il percorso sarà nuovamente in ombra.
Mentre camminiamo senza alcuna fretta godendoci il paesaggio, il sopraggiungere di due ragazze con le loro slitte trainate dai bellissimi Huski ci emoziona e ci fa capire quanti modi ci possono essere di “vivere” la montagna rispettandola
La presenza di neve serve a contrastare e mettere in bella evidenza la Torre Germana, un alto monolito di dolomia sulle pendici del Monte Gasparre, il primo dei Re Magi che si incontra sulla destra salendo la Valle. Torre Germana è famosa presso i rocciatori per le sue belle vie di arrampicata e per il paesaggio che la circonda.
Arriviamo alle Grange di Valle Stretta che è ora di pranzo, la temperatura è ancora ottimale per una breve sosta, poi il sole scende velocemente ed è ora di riprendere il cammino per la discesa. Naturalmente prima di partire ci riempiamo la mente e il cuore con quello che gli occhi vedono!
Mentre scendiamo, assistiamo a un interessante fenomeno sulle pendici della Guglia Rossa: in quota alcune folate di vento alzano turbini di neve che si ridepositano, smuovendo la neve nei canaloni e facendola precipitare come tante cascate di acqua.Il tutto è proseguito per una decina di minuti poi, cessato il vento, sono cessate anche le cascate!
Ancora uno sguardo alle bellezze del posto: la “diga delle sette fontane” crea un bacino che permette la captazione delle acque che alimentano, parzialmente, le turbine della centrale idroelettrica di Bardonecchia, quella che c’è in fondo a Via Medail.
Poco prima di giungere all’auto un ultimo sguardo in alto, di fronte a noi la Tour Jaune de Barabbas e la Guglia del Mezzodì, due magnifiche mete che ho avuto occasione di frequentare anche quest’anno. Con l’occasione voglio ringraziare le persone che mi hanno accompagnato in questi giri: è anche grazie alla loro presenza che ho vissuto emozioni indimenticabili!