Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il Ginepro coccolone, pianta simbolo dell'Orrido di Foresto, è una sottospecie di ginepro rosso; rispetto a quest'ultimo, presenta galbuli più grandi, aghi (sempre caratterizzati da due righe bianche) più corti ed un portamento meno verticale.
Estremamente raro, soprattutto a queste latitudini (è decisamente più diffuso in area mediterranea) è tutelato dalla Riserva dell'Orrido di Foresto. Se ne intravede un esemplare nella foto sopra al titolo, la prima di questa escursione a Piancolore (Pian Culuru) sulle pendici del Truc di San Martino di Foresto (Bussoleno): un pianoro fantastico che, dal basso, è impossibile immaginare.
Il nome deriva dalla produzione di grezze drupe chiamate "coccole", come quelle della foto. A noi però piace pensare che derivi anche dai suoi aghi meno pungenti, e dalla volontà di lasciarsi coccolare...
Per arrivare a Piancolore seguiamo il sentiero tradizionale che parte, guardando la montagna, sulla destra di Foresto, e in 45 minuti siamo già arrivati. Il profumo di rosmarino ci accoglie, dal vasto pianoro prospiciente uno spettacolare panorama su tutta la Valle ci allieta la giornata!
Per scendere a valle scegliamo un percorso veramente inusuale, un sentiero semi-abbandonato, ma ancora in buone condizioni che avevo già percorso tanti anni fa, che da Piancolore scende direttamente al parcheggio incuneandosi in passaggi veramente arditi tra le alte pareti rocciose che sovrastano quel lato del Paese!
Muretti, scale, intagli nella pietra, il tutto studiato e costruito ad arte sfruttando terrazzi e spaccature naturali delle alte e quasi verticali pareti. Certo non è un sentiero “banale” e non bisogna assolutamente soffrire di vertigini ma, per gli amanti delle emozioni, è da provare!
A volte, cambiando prospettiva, mutano parecchio anche le cose che ben conosciamo: ecco come appare quello che è chiamato “il Lazzaretto”, antica costruzione che si trova all’imbocco dell’Orrido di Foresto, da questa nuova angolazione.
Giunti quasi al piano, altra gradita sorpresa: vedere dall’alto l’antica cava del famoso marmo dolomitico di Foresto con cui sono stati costruiti l’Arco di Augusto di Susa e parecchi altri monumenti, quali: facciate di chiese, lastrico di vie, ecc. di Torino e non solo! Nella parte alta della cava, poco visibile nella foto, si possono ancora individuare gli strati di quello che era il materiale più pregiato da qui estratto: il marmo bardiglio giallo. Quanta storia in quest’angolo della Valle di Susa!