Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nell’emisfero boreale esistono oltre 40 specie di betulla, pianta perenne appartenente alla famiglia delle Betulacee, il cui nome ha origine gallica. La più diffusa sul territorio italiano è la betula pendula, anche detta betulla bianca o d’argento, che cresce su terreni acidi, poveri, di sabbia o ciottolosi.
Caratterizzata da chioma poco folta, tronco sottile e corteccia bianco sporco il cui colore è dovuto ai granuli di betulina che la compongono, ha foglie di forma triangolare romboide di un bel verde deciso. Fiorisce tra aprile e maggio con fiori a grappoli ed è diffusa tra i 400 e i 2000 metri di altitudine; è l’unica latifoglie spontanea della Groenlandia e Islanda e, insieme al pino, è stata una delle prime specie ad insediarsi in Europa centrale dopo l’era glaciale.
Vive in media 80 anni, dopo 20 ha già raggiunto l’altezza massima, che oscilla tra i 25 ed i 30 metri. La betulla non patisce gelo né siccità ed è sovente messa a dimora su terreni colpiti da incendio od aree scoperte dopo il taglio, poiché attecchisce facilmente. Pur essendo facilmente oggetto di attacchi parassitari sia animali che vegetali, raramente riporta danni di una certa entità.
Molto resistente ed impermeabile, un tempo la betulla veniva impiegata, oltre che nella produzione di barche, anche nell’industria calzaturiera. Gli uomini di Neanderthal la usavano come adesivo, bruciandola a cielo aperto e applicando la sua pece come fosse una colla.
Attualmente, grazie all’eleganza del suo fogliame e al gradevole aspetto del fusto, di colore bianco maculato di nero, viene utilizzata in ambito urbano all’interno di giardini e parchi. Inoltre, in virtù del suo apparato radicale sviluppato che è in grado di consolidare i terreni instabili, si presta per il rimboschimento di pascoli e zone ove si siano verificate frane.
Ha mille impieghi in svariati settori
La betulla fornisce un legno chiaro, con sfumature che vanno dal bianco rosato al giallo, elastico e flessibile, ampiamente impiegato nell’industria mobiliera e per la realizzazione di pavimentazioni, giocattoli o come legna da ardere.
Le virtù di questa pianta non si limitano al legno. Infatti, l’estratto idroalcolico di betulla vanta una forte azione diuretica e drenante, che lo rende ideale per eliminare le scorie e gli accumuli di tossine, in particolare ai cambi di stagione. In cosmetica, la betulla viene impiegata per combattere la cellulite e la ritenzione idrica: favorisce infatti l’eliminazione dei liquidi in eccesso e, grazie alla sua ricchezza di flavonoidi, agisce da disintossicante. Vanta anche proprietà antinfiammatorie ed analgesiche, tanto da venire utilizzata per contrastare affezioni dell’apparato urinario quali cistiti e candida.
La foglia della betulla.
Dalla betulla si ottiene la preziosa linfa, un succo zuccherino raccolto in primavera, ricco di sali minerali e quindi equiparabile ad un integratore. La procedura estrattiva prevede la pratica di fori obliqui sulla corteccia della pianta esposta a sud, all’interno dei quali vengono inseriti dei tubicini che convoglieranno la linfa nei recipienti posti alla base del tronco.
Che la betulla sia una pianta benefica è fuori discussione: contrasta la caduta dei capelli e la comparsa della forfora, stimola la digestione e la secrezione biliare, allevia i reumatismi, cicatrizza le ferite, contribuisce al controllo del colesterolo e impedisce la formazione di calcoli e gotta. La linfa di betulla viene considerata il rimedio ideale per combattere la febbre e i problemi di stomaco, mentre le foglie vengono impiegate in decotto come cicatrizzante per le ferite e rimedio contro i problemi cutanei.
Dalla corteccia si estrae un olio usato nella concia del pellame e nell’industria calzaturiera, che caratterizza il profumo del cuoio (il noto cuoio di Russia) oltre a fungere da repellente per gli insetti.
Un albero sacro
Le popolazioni germaniche e slave hanno sempre riconosciuto alla betulla un che di sacro, alimentando numerose credenze benaugurali. Si narra infatti che offrire una betulla inghirlandata alla donna amata da parte di un uomo scapolo abbia funzioni propiziatorie di salute e bellezza, così come sia di buon auspicio, nei confronti del nuovo anno, spazzare un pavimento con una scopa dal manico di betulla.
Sempre in tema di scope, alcuni sostengono che le streghe costruissero scope volanti con rami di betulla e che usassero la pianta bruciandola per rituali. Nell’Europa del nord, dalla betulla si ottengono vino, birra ed aceto. Un antico proverbio russo afferma che la betulla sia il pozzo del popolo: dona calore con legno, luce con la sua corteccia arrotolata a torcia, salute tramite la linfa.
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Nel linguaggio dei fiori ha un significato positivo: è la pianta legata a conoscenza e guarigione, ritenuta purificatrice, anche detta pianta degli inizi, simbolo di perseveranza, adattabilità, umiltà e tenacia, che invita a proseguire lungo la strada scelta anche se ci sono ostilità. Se a fine pasto avete l’abitudine di togliere i residui di cibo dai denti con uno stuzzicadenti, sappiate che con grande probabilità lo stesso sarà realizzato in legno di betulla.
Definita signora della foreste perché riflette la luna sulla sua corteccia candida, parrebbe solo ricca di pregi, ma ha sicuramente un difetto, che può renderla antipatica a qualcuno. Non piace infatti agli allergici al suo polline, ai quali arreca fastidiose irritazioni agli occhi e starnuti a profusione.
Piccolo bosco di betulle nella zona del Colle Bione.