Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
In Val Sangone, sul territorio di San Bernardino di Trana, è collocato un vero e proprio gioiello ricco di fascino: il Giardino Botanico Rea.
Visitandolo, si entra nel cuore pulsante del mondo vegetale ed animale: varietà infinite di piante, fiori spettacolari, percorsi volti ad illustrare le conoscenze botaniche e la ricerca naturalistica, consentono di comprendere meglio il mondo che ci circonda.
Fondato nel 1967 dall'appassionato botanico Giuseppe Giovanni Bellia, il Giardino Rea originariamente vide la luce come vivaio e giardino sperimentale di acclimatazione per piante alpine ed erbacee perenni. Deve il suo nome al botanico condovese Giovanni Francesco Re, illustre studioso cui venne intitolato onorificamente due anni dopo.
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La storia di questa meravigliosa realtà è frutto dell'osservazione, da parte di Bellia, della rigogliosa crescita del giardino del Cavalier Giuseppe Ratti, presidente della Società Orticola Piemontese e primo presidente di Pro Natura Torino.
"Il Cavalier Ratti – racconta Liliana Quaranta, curatrice del Giardino Botanico Rea – era proprietario dell'omonima villa con giardino a San Bernardino di Trana. Lui e Bellia collaborarono insieme alla realizzazione dell'allestimento floreale Flor '61, ospitato dal Valentino nell'ambito dei festeggiamenti per il centenario dell'Unità d'Italia. Fortemente impressionato dallo splendido giardino della villa dell'amico, così rigoglioso anche grazie al microclima favorevole della zona, Bellia volle acquistare un ettaro di terreno in loco, avviando i Vivai San Bernardino".
La continua ricerca e sperimentazione condussero in seguito, con l'ausilio di altri appassionati e collaboratori, alla nascita del giardino. Una realtà che aveva già preso forma nella mente di Bellia ad inizio anni '60, ma che trovò concretezza solo nel 1967.
L'anno dopo Bellia darà vita ad una nuova iniziativa: la pubblicazione di un bollettino d'informazione, chiamato Rea, con il quale venivano diffuse le conoscenze riferite alla flora spontanea delle valli di Susa e Sangone.
Il Giardino ben presto si arricchì di nuove specie botaniche, fino ad ospitarne oltre 2500. L'elenco dei semi a disposizione per il baratto con altri Orti botanici veniva periodicamente pubblicato sul "Delectus Seminum". Rapidamente, la rete di confronto con altre realtà similari si infittì: direttori, curatori e giardinieri si scambiavano opinioni e suggerimenti.
Ad inizio degli anni '80, tuttavia, il Giardino attraversò un periodo di difficoltà. Fu solo nel 1989, grazie alla sua acquisizione da parte della Regione Piemonte, che il sogno di Bellia venne salvato, rimodernato, ristrutturato e riaperto al pubblico a partire dal 1992.
Le coltivazioni al suo interno continuano ad attirare l'interesse di un pubblico variegato di studiosi, appassionati o semplici visitatori: alberi, arbusti e piante erbacee perenni, nostrane ed esotiche, si alternano alle serre che ospitano specie provenienti da terre dal clima caldo quali piante succulente d'ambientazione semi-desertica, flora tropicale e subtropicale, nonché piante carnivore, fucsie, iris.
Ad esse si aggiunge anche un'area dedicata alle farfalle e agli insetti utili alla riproduzione, come api e bombi, alimentati ed attratti dal nettare delle piante nutrici.
A breve verranno allestite alcune zone dedicate alle specie montane, dove saranno messe a dimora piantine appartenenti alla flora nostrana e non.
Per meglio comprendere l'importanza del patrimonio florovivaistico del Giardino, basti pensare che la collezione di Iris rizomatose (250 cultivar delle quali una ventina furono ibridate dal fondatore Bellia), è seconda soltanto al Giardino delle Iris di Firenze.
Non manca, ovviamente, anche l'Iris Giardino Rea, frutto della sperimentazione dell'ibridatore piemontese Augusto Bianco (nella foto sotto).
Il Giardino Botanico Rea, che ha compiuto 50 anni nel 2017, è luogo di ricerca e sviluppo, nonché prezioso custode di sperimentazioni ibride di piante da fiore.
Durante l'orario invernale, dal 1 ottobre al 30 aprile, il Giardino è aperto da lunedì a giovedì con orario 9-12 / 13-17, il venerdì 9-12 / 13-16.
Dal 1 maggio al 30 settembre riprenderanno anche le aperture domenicali e festive con orario 14-19. Nello stesso periodo, l'apertura infrasettimanale è garantita da lunedì a venerdì con orario 9-12 / 13-17, mentre il sabato il Giardino osserva il giorno di chiusura, fatta eccezione in caso di attività straordinarie o prenotazioni da parte di gruppi.
Mostre tematiche, conferenze, corsi ed altri eventi, oltre a visite speciali, vengono organizzate durante l'intero arco dell'anno,
Per informazioni, contatti e richieste, sono disponibili la pagina Facebook o la mail infogbrea@gmail.com