Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La pianta di cachi proviene molto probabilmente dalla Cina ma è molto diffusa anche in Giappone, dove è molto comune ed è coltivato fin dall'antichità. I suoi frutti sono di un colore arancio piuttosto invitante: molti ne vanno pazzi ma il loro sapore non a tutti piace.
In Giappone sia la pianta che il frutto si chiamano kaki ma, non esistendo nella lingua giapponese distinzione tra singolare e plurale, chiamare il frutto caco è usanza italiana sbagliata, benché piuttosto diffusa. Per non commettere errori, sappiate che anche un frutto solo è un cachi e non un caco.
Chiamato anche mela d'Oriente, nei paesi del sol Levante si è guadagnato il termine di albero delle sette virtù grazie a una serie di prerogative: la longevità, la grande ombra che offre (se non potato può raggiungere un'altezza di 18 metri), lo spazio di cui gli uccelli possono disporre per nidificare, la difficoltà di essere attaccato dai parassiti, la potenza decorativa delle sue foglie giallo rosse in autunno, l'ottima resa che la sua legna offre per il fuoco e la capacità concimante derivante dalla caduta dell'abbondante fogliame.
Viene altresì considerato "l'albero della pace" perché, dopo il bombardamento atomico di Nagasaki nell'agosto del 1945, alcune piante di cachi sopravvissero alla devastazione totale.
Questa pianta viene coltivati in tutta la penisola italiana ed inizia a fruttificare dopo 4 anni. I suoi frutti appartengono a due tipologie: il cachi-mela, detto anche cachi vaniglia per il suo sapore, che ha la polpa soda e croccante e che si affetta come le mele, ed il cachi comune, dolce e dalla polpa morbida e cremosa, impossibile da mangiare se non con l'ausilio di un cucchiaino.
I cachi dopo la raccolta vengono lasciati a maturare fino a che la loro buccia si presenterà avvizzita e al tatto saranno morbidi. Per favorire questo processo spesso vengono disposti in un cestino o in una cassetta a fianco delle mele, che fungono da acceleratori della maturazione.
Ideale per la dieta, grazie al ridotto apporto calorico (65 kcal ogni 100 grammi), il cachi contiene vitamina C e del gruppo B. Ricco di beta-carotene e potassio, è diuretico e lassativo, oltre che utile per potenziare le difese immunitarie.
Il suo consumo è sconsigliato ai diabetici per l'elevato contenuto di zuccheri, mentre è raccomandato a chi pratica attività sportive perché, trattandosi di zuccheri semplici, sono di immediato assorbimento e conversione in energia.
Il cachi ha anche virtù epatoprotettrici e contribuisce al buon mantenimento della flora intestinale. Inoltre, è un prezioso antiossidante con azione preventiva nei confronti dei tumori. Previene le malattie cardiovascolari e favorisce l'assorbimento del ferro.
Il cachi è ottimo da mangiare crudo oppure come ingrediente di gustose ricette. Vi sembrerà strano pensare ad un risotto con i cachi o a caramelle fai da te, ma sappiate che il suo uso è piuttosto versatile.
Toccasana per la salute, lo è anche per la bellezza: se volete ringiovanire la pelle del viso, schiacciate la polpa di un frutto e lasciatela in posa per 5/10 minuti. Meglio ancora, in caso di rughe, se miscelata con qualche goccia di semi di lino.
La torta di cachi
Oggi, però vogliamo suggerirvi una torta che farà amare i cachi anche a chi abitualmente non li consuma. Semplice da realizzare, gustosa ma d'effetto, con un sapore particolare dato dall'accostamento tra sale, cardamomo e cacao, la torta di cachi è davvero una bontà. Ecco gli ingredienti:
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550 grammi di cachi vaniglia maturi
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210 grammi di farina
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150 grammi di zucchero di canna (per chi non ama i dolci stucchevoli 100 grammi saranno sufficienti)
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10 gr di cacao amaro in polvere
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5 g di di sale (meglio ancora se "fior di sale", ossia sale molto puro che ha perso tutte le - piccolissime - eventuali impurità)
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1 pizzico di cardamomo in polvere
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150 grammi di burro. Per una versione più leggera si possono utilizzare 100 gr di olio evo, anche se sarà più difficile ottenere le briciole di impasto.
Lavate e sbucciate i cachi, metteteli in una tazza e sbatteteli un poco con la forchetta, lavorando per ottenere un composto cremoso. Basteranno pochi secondi e i cachi si ridurranno morbidamente in purea.
In un contenitore versate la farina setacciata, lo zucchero, il sale, il cardamomo e il cacao. Mescolate bene e incorporate il burro freddo tagliato a tocchetti (o l'olio).
Lavorate l'impasto rapidamente con una forchetta, formando delle piccole briciole come si fa per il crumble. Intanto, rivestite una teglia con carta da forno e distribuitevi una spolverata di zucchero di canna, sopra cui rovescerete metà dell'impasto, appianando il tutto con una forchetta. Versatevi sopra la polpa di cachi e ricoprite con la restante metà di briciole di impasto.
Infornate a 180° per una quarantina di minuti. Una volta sfornato, ricoprite il dolce di cacao in polvere e, se i cachi non vi sono mai piaciuti, preparatevi a cambiare idea gustando questa torta che all'aspetto ricorda tanto i campi di terra autunnali.