Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Vi sarà già sicuramente capitato, passeggiando nei campi o nei boschi alla fine dell'inverno, di notare una pianta dalla chioma slanciata e dai vistosi fiori gialli; si tratta di un salice montano o salicone (sopra al titolo in una bella immagine di Iris Cesare scattata in Valle di Susa), una specie vegetale appartenente alla famiglia delle Salicaceae, la cui fioritura è precoce ed inizia a metà febbraio.
Anche chiamato Salix Caprea (nome evidentemente connesso all’appetibilità della pianta per le capre), è diffuso nei boschi umidi delle Alpi e nelle zone collinari e montane fino a 1800 metri di altitudine; abita normalmente suoli freschi e argillosi, ma si adatta comunque a quelli più aridi. Si può trovare anche in pianura, in luoghi soleggiati o in zone di penombra.
Cresce rapidamente, fino a raggiungere in alcuni casi i 15 metri di altezza; le sue foglie sono ovoidali con margini poco seghettati, di colore verde chiaro superiormente e bianco-grigiastro, per la fine peluria, inferiormente.
I suoi fiori si riuniscono in amenti (infiorescenze con asse allungato) eretti: quelli maschili più grandi e vistosi, di colore giallo-oro, e quelli femminili, meno appariscenti e di colore verdastro. I suoi frutti si presentano come capsule peduncolate (dotate di un piccolo ramo), allungate e pubescenti; i semi sono provvisti di lunghe setole cotonose, adatte alla disseminazione attraverso il vento.
La fioritura del salicone (Iris Cesare)
Molto utilizzato negli interventi di rinaturazione ambientale, il salicone è una pianta pioniera: lo si trova spesso a bonificare frane, a rimboschire scarpate e a consolidare terreni di recente formazione. Il suo legno, tenero ed elastico, veniva un tempo utilizzato per creare mollette e manici per attrezzi agricoli ed i suoi rami flessibili consentivano di creare facilmente dei cesti.
Come per gli altri salici, la sua corteccia contiene salicina, una sostanza ad azione antireumatica, antipiretica e astringente; veniva usata in passato per calmare la febbre e le malattie dovute all’umidità. La sua fioritura è inoltre preziosa per le api, che visitano volentieri il salicone per riacquistare vitalità dopo l’inverno.