Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il crescione d'acqua (Nasturtium officinale) è una pianta aromatica spontanea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Come anticipa il suo nome, cresce lungo i corsi d’acqua caratterizzati da un flusso lento in terreni semisommersi e acquitrinosi, con le radici perennemente in ammollo.
Pare che il nome scientifico Nasturtium derivi da Naso torto, in virtù dell’odore acre e pungente delle sue foglie, mentre l’officinalis è dovuto all’impiego della pianta a fini terapeutici in campo erboristico.
Dal sapore piccante, il crescione d’acqua è ricco di proprietà salutari, che vengono quasi completamente annullate dalla cottura. Pertanto, l’ideale, per garantirsi il giusto apporto di sostanze benefiche sarebbe consumarlo crudo.
A causa della scarsità idrica, al giorno d’oggi trovare il crescione d’acqua non è così semplice. Se lo si scorge, bisogna innanzitutto verificare che il corso d’acqua non sia inquinato e, prima dell’impiego, il crescione va lavato ripetutamente sotto acqua corrente (un'operazione in verità, per le caratteristiche della pianta, piccola e ricca di foglie, piuttosto lunga e noiosa).
Attenzione a non confondere il crescione acquatico, dai fiori bianchi a grappoli corti, con altre tipologie simili quali ad esempio il crescione inglese (Lepidium Sativum), detto anche crescione d’orto, che si può raccogliere già 20 giorni dopo la semina e attecchisce senza grosse esigenze climatiche e di terreno, o il crescione dei prati (Cardamine Pratensis), erba perenne dai fiori rosa lilla, che cresce nei terreni erbosi umidi. Tutti e tre sono comunque commestibili.
Il crescione d’acqua è diffuso in tutta la penisola italiana e lo si trova anche a 2.500 metri di altitudine. Predilige zone ombreggiate; inizialmente si sviluppa in altezza, per poi piegarsi strisciando orizzontalmente.
Crescione d'acqua. Disegno di Elio Giuliano per il Museo Laboratorio della Preistoria di Vaie.
Le foglie sono carnose, scure, di forma ovale, con tonalità variabile dal verde scuro al bronzo, unite nelle parte inferiore e poi divise man mano che si sale lungo lo stelo.
Il crescione d’acqua si può trovare in vendita al mercato a primavera inoltrata, ma a costi non propriamente irrisori, giacché la sua raccolta e manutenzione vengono ancora oggi effettuate manualmente. Fiorisce da maggio a luglio e ne vengono utilizzati sia foglie che fiori.
Proprietà nutritive
Il crescione è in grado di depurare il sangue ma combatte efficacemente anche le forme anemiche, i problematici dermatologici, i disturbi dell’apparato digestivo e bronchiale. Ricco di pro vitamina A e vitamina C, ha, tra le tante, virtù stimolanti, diuretiche, remineralizzanti, ipoglicemizzanti, detergenti nonché espettoranti.
Gli antichi greci, persiani e romani lo impiegavano per potenziare l’intelletto e per fini afrodisiaci, ma è fortemente indicato nelle cure primaverili per alleviare i disturbi del metabolismo, i reumatismi e le spossatezze.
Ricco di sali minerali, soprattutto calcio, ferro e magnesio, è ottimo semplicemente condito con succo di limone. Curiosità: siccome viene abitualmente consumato crudo, va masticato bene a lungo, operazione che garantisce il rafforzamento delle gengive, preservando la caduta dei denti e attivando al contempo la secrezione salivare.
Il crescione fa bene a tutti, eccezion fatta per le donne in gravidanza e chi è affetto da infezioni delle vie urinarie.
In particolare il suo consumo è indicato per i tabagisti, essendo uno dei più validi rimedi per disintossicarsi dal fumo. Sarà fortemente apprezzato anche da chi è a dieta, perché è povero di calorie (solo 32 kcal per 100 grammi).
Potete scegliere a piacimento come consumarlo: sarà buonissimo condito con un filo d’olio e limone, da solo oppure in aggiunta ad altre insalate, in accompagnamento ai formaggi freschi, tritato e spolverizzato alla pari di una qualsiasi erba aromatica, emulsionato all’interno di salse e condimenti, nelle vellutate e minestre, ma è ottimo anche per insaporire piadine e panini o preparare tartine e antipasti.
Si sposa egregiamente con il pesce e, anche se può sembrare un abbinamento insolito, provate a frullarne alcune foglie insieme alla frutta e tenetevi pronti a gustare una bevanda con una marcia in più.