Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Un parterre di tutto rispetto ruota intorno alla realizzazione del traforo ferroviario del Frejus, che il 17 settembre scorso ha tagliato il traguardo dei 148 anni dalla sua realizzazione. Molti nomi illustri hanno avuto un ruolo importante nella sua realizzazione: di essi si trovano numerose tracce sul territorio.
Via Medail negli anni '30 a Bardonecchia.
L’idea originaria porta la firma di Giuseppe Francesco Medail, nato a Bardonecchia nel settembre 1784, che passò a miglior vita a Susa nel novembre del 1844, quando il tunnel era soltanto un’idea astratta. Al suo insigne cittadino la perla delle Alpi ha dedicato la via centrale, quella dello struscio cittadino, ma anche un cippo con un medaglione contenente la sua effigie.
Anche i tre progettisti dell’opera, Germano Sommeiller, Sebastiano Grandis e Severino Grattoni, sono di casa a Bardonecchia: ad ognuno di loro è stata infatti dedicata una via.
A Germano Sommeiller è inoltre intitolato un albergo, aperto pochi anni dopo l’inaugurazione del traforo da Mauro Amprimo, un ex minatore che aveva lavorato al tunnel originario di Mattie, classe 1836, che ancora oggi è gestito dalla famiglia. In quegli anni inoltre la cima Monte Balme, che era anche nota come Rognosa di Calambra, venne ribattezzata Punta Sommeiller (valle di Rochemolles, 3.333 metri).
L'hotel Sommeiller a Bardonecchia in una foto d'epoca.
Vide i natali in alta valle, a Oulx, anche Luigi des Ambrois di Nevache, ministro dell’interno e in seguito dei lavori pubblici del governo Balbo. Des Ambrois, durante il suo mandato, fu attivo sostenitore e promotore dell’opera. A sua memoria, solo per citare alcuni riconoscimenti, è stata collocata una targa sotto i portici di Piazza Castello a Torino ed è intitolato l’istituto comprensivo di Oulx.
Luigi Des Ambrois e la targa che lo ricorda in Piazza Castello a Torino.
Ma se questi nomi trovano collocazione in busti bronzei, nella toponomastica valsusina ed anche in quelle torinesi, francesi e addirittura romane (la capitale ha infatti dedicato una via a ciascuno dei tre ingegneri progettisti), Torino ha inoltre eretto a testimonianza perenne del traforo ferroviario un monumento commemorativo ospitato da una delle piazze auliche della città.
SCOPRI DI PIÙ: Nel 1871 si inaugurava il Traforo del Frejus tra la Valle di Susa e la Maurienne
Una sorta di piramide, realizzata proprio con alcuni massi estratti dallo scavo del tunnel, che si trova in piazza Statuto, al centro dei giardini.
Inaugurato nel 1879 su idea del conte Marcello Panissera di Veglio, all’epoca presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti, l’opera vede la piramide sovrastata da una figura alata in bronzo, ad opera del professor Tabacchi, che rappresenta il genio della scienza intento ad incidere sul granito i nomi di Grattoni, Sommeiller e Grandis. Al di sotto stanno delle statue in marmo, realizzate ad opera degli allievi dell’Accademia Albertina di Torino, che raffigurano i Titani sconfitti.
Il memoriale del Frejus in Piazza Statuto a Torino.
L’opera sta a raffigurare il trionfo della ragione sulla forza bruta, ma secondo alcuni il monumento sarebbe invece stato eretto quale testimonianza delle sofferenze patite dalle maestranze per la realizzazione del tunnel. Addirittura, altri vedrebbero nella statua del genio alato la personificazione di Lucifero, in una stretta connessione con la fama di città oscura attribuita a Torino.
Qualunque sia il suo significato, nel 1971 il Comune di Torino ha deciso di collocare a destra del monumento un cippo, posto per ricordare la figura del primo uomo che ebbe la lungimirante idea di realizzare il traforo: proprio quel Giuseppe Medail da cui tutto partì, che non visse a sufficienza per vederla realizzata, ma di cui ancora oggi tanto si parla.