Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nel 2019 è stato riaperto il Sentiero Italia, uno dei percorsi trekking più lunghi del mondo che si snoda per oltre 7000 km collegando tutte le regioni italiane.
Utilizzando principalmente itinerari già esistenti, come la Grande Traversata delle Alpi in Piemonte (1000 km), l’Alta Via dei Monti Liguri (44 tappe per 400 km), la Grande Escursione Appenninica in Toscana e in Emilia Romagna (425 km) e il Sentiero del Brigante in Calabria (9 tappe per 120 km), si sviluppa in circa 400 tappe ed incontra varietà paesaggistiche e culturali uniche al mondo, tra cui sei siti naturali Unesco (le foto sono tratte dal sito Sentiero Italia. Cai).
L’idea del progetto nacque nel lontano 1983 a Castelnuovo Garfagnana (Toscana) da un gruppo di giornalisti ed escursionisti che si riunirono nell’Associazione Sentiero Italia. Ad eseguire i lavori lungo il percorso fu il Club Alpino Italiano (CAI), che lo aprì ufficialmente nel 1995 con la grande manifestazione CamminaItalia; fu la prima volta in cui migliaia di escursionisti appassionati, partendo da Santa Teresa di Gallura (Sardegna) raggiunsero San Bartolomeo di Muggia (Friuli Venezia Giulia) otto mesi dopo. La stessa iniziativa venne ripetuta anche nel 1999 con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Alpini.
Il Sentiero fu tuttavia temporaneamente abbandonato negli anni 2000; a contribuire alla diminuzione di entusiasmo da parte degli escursionisti fu la mancanza di strutture ricettive lungo il percorso che costringeva il pernottamento in tenda. Così i lavori si arrestarono e alcuni sentieri vennero abbandonati. Nel 2017 fu Lorenzo Franco Santin a percorrerlo interamente, camminando in solitaria per 6250 chilometri.
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Nel 2018 il presidente del CAI Vincenzo Torti annunciò l’intenzione di rilanciare il Sentiero: “Abbiamo un sogno, quello di unire l’Italia intera in un grande abbraccio, attraverso la percorrenza a piedi degli straordinari territori che il nostro Paese è in grado di offrire non appena si abbandona la strada asfaltata”. Oltre al ripristino del percorso, il CAI si sta occupando dell’uniformazione dei cartelli segnaletici (contraddistinti dai colori rosso-bianco-rosso) e della risoluzione dei problemi legati alla ricettività.
Il percorso nelle Valli di Pinerolo e di Susa
Sono ben otto le tappe che interessano le valli di Pinerolo e la Valle di Susa: vi riportiamo una breve descrizione del percorso e vi invitamo, qualora foste interessati ad affrontarle, a verificare sul sito di Sentiero Italia (dal cui potrete anche scaricare i file degli itinerari GPX e KML) le condizioni del percorso e la disponibilità dei posti tappa (trovate i link nei titoletti).
Rifugio Barbara Lowrie – Villanova Pellice (SI E23)
La prima tappa interamente all’interno della Provincia di Torino si presenta abbastanza breve, con dislivello intermedio e una lunga discesa. Dal Rifugio Barbara si arriva al Rifugio Barant e all’omonimo colle. Di qui inizia la discesa che conduce dapprima alla Conca del Pra ed al Rifugio Jervis e poi a Villanova.
Villanova Pellice – Ghigo di Prali (SI E24)
Il collegamento tra le due principali Valli Valdesi avviene con una tappa lunga e di notevole dislivello. Da Villanova Pellice il sentiero raggiunge il Colle delle Faure a 2109 metri di quota e poi il Col Giulian a 2461 metri. Questo è il punto in cui il Sentiero Italia per alcune tappe percorrerà a ritroso il percorso seguito dai Valdesi durante Glorioso Rimpatrio quando nel 1689 un gruppo di Valdesi, fuggiti tre anni prima a Ginevra a causa delle persecuzioni, rientrò a piedi nelle proprie valli evitando le truppe sabaude e riprendendo possesso delle proprie case e terre. Dal Colle si raggiunge la conca dei 13 laghi da qui una lunga e ripida discesa conduce a Ghigo di Prali.
Ghigo di Prali – Massello (SI E25)
La tappa percorre interamente il percorso del Glorioso Rimpatrio valdese. Da Ghigo di Prali il sentiero sale fino al Colle Galmont da cui una prima discesa porta del Vallone di Rodoretto. In seguito si sale nuovamente al Colle di Serrevecchio da cui inizia la seconda discesa che conduce a Salza di Pinerolo e poi a Massello.
Questa tappa è molto lunga e molto impegnativa, con un dislivello davvero notevole. Da Massello si procede fino a borgata Balsiglia: qui valdesi resistettero all’assedio delle truppe piemontesi per l’intero inverno del 1689-1690. L’impresa è ricordata da un museo. Inizia poi la salita che passa ai piedi della maestosa Cascata del Pis per arrivare al Colle dell’Albergian a 2710 metri di quota. Qui inizia una lunga discesa fino all’abitato di Laux con il suo placido lago e poi a Usseaux.
Usseaux – Rifugio Arlaud (SI E27)
Una tappa piuttosto lunga e con dislivello notevole porta dalla Val Chisone all’Alta Valle di Susa attraverso un valico ricco di storia. Da Usseaux si raggiunge il Colle dell’Assietta, un brullo altipiano su cui nel 1747 si svolse un’epica battaglia tra truppe piemontesi e francesi in cui un manopolo di soldati austro-sabaudi riuscì a fronteggiare e sconfiggere l’esercito transalpino. Di qui inizia la discesa al rifugio Arlaud all’interno del Gran Bosco di Salbertrand, area protetta facente parte del Parco Regionale Alpi Cozie.
Panorama dalla Strada dell'Assietta, tra la Valsusa e la Val Chisone (foto di Elio Pallard)
Rifugio Arlaud – Susa (SI E28)
Una tappa lunga ma di dislivello ridotto, prevalentemente in discesa, di trasferimento tra l’Alta e la Bassa Valle di Susa. Dal Rifugio Arlaud si scende al paese di Salbertrand e si raggiunge l’abitato di Eclause. Dai paesaggi di alta montagna si scende a quote più basse fino a giungere a Susa.
Susa – Rifugio Il Truc (SI E29)
Questa tappa è molto breve come distanza, ma presenta un notevole dislivello (1200 metri all’incirca) sviluppandosi esclusivamente in salita lungo le ripide pendici del Monte Rocciamelone. Considerando la durata abbastanza breve del cammino “Sentiero Italia” consiglia di approfittare per visitare la città di Susa con le sue rovine di origine romana.
Rifugio Il Truc - Malciaussia (SI E30)
Dal Rifugio Il Truc si raggiungono l’Alpe Costa Rossa (1940 m), l’Alpe Arcella (2000 m) e poi, seguendo le indicazioni GTA e S.I., il rifugio privato Aurelio Ravetto. Di qui si sale al Colle della Croce di Ferro a quota 2658, affacciato sull’alta Valle di Viù. Si prosegue in discesa verso l’invaso del lago di Malciaussia per poi arrivare al rifugio Vulpot.
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Ad animare il percorso anche l’Associazione Va’ Sentiero, fondata nel 2017 da alcuni giovani accomunati dalla passione per il viaggio e per la montagna. Tra il 2019 e il 2021 la spedizione Va' Sentiero ha percorso e documentato il Sentiero Italia per realizzare una guida digitale a disposizione di tutti: mappe, tracce, info tecniche e culturali, foto, video...
Li potete seguire sulla loro Pagina Facebook ed è anche possibile prenotarsi per camminare con l'associazione in una una o più tappe del percorso.