Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
L'escursione è breve, ma molto panoramica perché la Rocca Bianca è al centro della Val Germanasca e la vista spazia, oltre che sulle vette locali anche alle cime più significative dello spartiacque Val Germanasca-Val Argentiera.
Inoltre questo percorso conduce all’insediamento delle miniere di talco di Sapatlé, l’insediamento più importante della valle, risalente alla fine dell’800. Alla fine del 1890 risultavano impiegati ben 56 minatori, ma alla fine degli anni ’60, a causa dell’ esaurimento del talco, le miniere vennero definitivamente abbandonate.
Miniera di Sapatlé in inverno.
Bivio Indiritti 1623 m - Miniera di Sapatlé 2017 m - Rocca Bianca 2384 m - Bivio Indiritti 1623 m
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Dislivello: 750 m.
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Difficoltà: E.
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Tempo complessivo: 3,30 ore.
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Periodo consigliato: giugno - ottobre.
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Cartografia: IGC 1: 50.000 - f. 1 - Valli di Susa, Chisone e Germanasca.
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Accesso: Da Perosa Argentina prendere la deviazione a sinistra per Ghigo-Prali. Attraversata Prali in salita si prende la direzione dell'Agape, che si supera. Si prosegue ancora fino al bivio con Indiritti ma si posteggia prima, in prossimità di una carrareccia che si diparte a sinistra molto ripidamente.
Si segue la carrareccia in costante salita nel bel bosco di larici fino alle miniere abbandonate di Sapatlé sulla destra, dove confluisce il sentiero del ritorno. Si prosegue sulla strada che ora taglia il versante ovest della Rocca Bianca fino alle cave di marmo.
Di qui, sulla destra, parte un ampio sentiero ben segnalato che con regolari tornanti, tra i larici ed i pascoli, conduce al Colle della Balma a 2313 m. A questo punto si piega a sinistra in direzione del ricovero diroccato della Rocca Bianca e di qui, con pochi metri di dislivello, si raggiunge la cima caratterizzata da una croce in ferro che domina tutto il vallone di Faetto e le cime circostanti.
Il ritorno si svolge seguendo il percorso di salita fino al Colle della Balma, poi si prosegue sul sentiero 205 ben costruito con pietre a secco che segue tutto il crinale in falsopiano perdendo leggermente dislivello. Si giunge così ad un sentiero sulla sinistra in ripida discesa che conduce alle miniere abbandonate per raccordarsi poi con la carrareccia percorsa all'inizio dell'itinerario.