Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
“Panta rei”, il celebre detto attribuito a Eraclito, è comunemente utilizzato per asserire che niente è permanente… tutto è mutevole!
In una recente escursione al Lago d’Arpon ne ho avuto conferma: della casa sulla destra, che ricordavo bene e che avevo più volte fotografato, c’è solo più un mucchio di pietre.
Per salire al Lago ho percorso i 3 km di questa strada completamente intonsa, una meraviglia! Al ritorno non era già più così… c’erano già le mie impronte a conferma del mutevole!
Arrivato al pianoro dove c’è il Lago d’Arpon si apre una magnifica vista sul Gruppo del Giusalet-Cima di Bard: sino a pochi decenni fa in questa conca c’era un bellissimo ghiacciaio, adesso solo più dei rimasugli! Però che meraviglia con la neve!
Che bello il Lago d’Arpon gelato e ricoperto da un leggero strato di neve fresca! Questo lago fungeva da serbatoio per alimentare una sottostante centrale idroelettrica: adesso è tutto diverso, la diga è stata modificata e non invasa più in quanto le acque del Moncenisio, quelle di competenza italiana, vengono completamente utilizzate nella centrale di Venaus facendo un percorso diverso.
Percorrendo la poco frequentata strada che devia sulla destra delle Baite d’Arpon (non quella che sale verso il Lago Roterel) si ha la possibilità di fotografare il bel paese di Moncenisio, una volta si chiamava Ferrera Cenisio… anche questo è cambiamento!
Ecco la conca di Bar Cenisio, al centro sono ben evidenti i danni provocati da un recente evento alluvionale, questo proprio a dimostrare che Eraclito aveva ragione: anche le montagne cambiano continuamente!
Accesso: Da Susa prendere le indicazioni per il Moncenisio e raggiungere Bar Cenisio.
La strada carrozzabile che sale al lago Arpone si stacca sulla sinistra della statale subito dopo l'abitato, prima dellla vecchia sbarra di confine.