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L’opuscolo “Lupus in bufala”, realizzato nell’ambito del progetto europeo Life WolfAlps Eu, si prefigge di aiutare a smascherare le false notizie che circolano sul re dei predatori alpini: può infatti capitare che dalla fabula, ovvero la favola, il lupo passi direttamente alla bufala, divenendo protagonista di una notizia che contiene informazioni false o distorte.
Disponibile per il download a questo collegamento, Lupus in bufala fornisce una serie di notizie su questo animale, dà alcuni consigli per capire se l’immagine o la notizia trovate in rete siano veritiere o artefatte e sfata alcune credenze che lo riguardano, dalla presunta “reintroduzione” alla sua crescita esponenziale. Eccovi qualche esempio:
“Il lupo ulula alla luna”
E’ falso: i lupi ululano, ma non alla luna. L’ululato consente la comunicazione su lunghe distanze e serve per segnalare la posizione di un branco, avvertire su possibili pericoli o indicare il luogo in cui si trova una preda. Il lupo ulula sia di giorno che di notte, e talvolta l’ululato coinvolge l’intero branco e serve a rafforzare il legame tra i membri.
Il mito che vede il lupo ululare alla luna potrebbe provenire dal fatto che si sentivano i lupi ululare solo nelle notti in cui era più frequente uscire di casa, ovvero quelle intorno al plenilunio.
Sorpreso nel bosco. Lupo in Valle di Susa (foto di Dante Alpe).
“Il lupo è stato reintrodotto”
Non è vero che il lupo è stato reintrodotto: negli ultimi quarant’anni l’espansione del lupo nel nostro Paese è stata direttamente collegata alle dinamiche naturali della specie. Tra i fattori che hanno favorito questo processo c’è però anche l’attività dell’uomo: da una parte la protezione della specie, dall’altra l’abbandono delle aree rurali a favore dei centri abitati ed i ripopolamenti di ungulati che costituiscono le prede d’elezione del lupo (caprioli, daini, cervi, cinghiali).
“Il lupo si nutre principalmente di pecore e bestiame”
Altro mito da sfatare: non è vero che i lupi mangiano soprattutto le pecore. In Italia la dieta di un lupo è costituita per lo più da animali selvatici. Il lupo è un predatore opportunista, che si adatta alle condizioni ambientali che trova e che si ciba delle specie più abbondanti, in genere scegliendo le prede più vulnerabili.
Tra le sue prede ci sono anche gli animali domestici: per difendere le greggi è infatti necessario adottare strumenti di prevenzione, i più utilizzati sono le recinzioni elettrificate e i cani da guardiania.
“Il loro numero cresce all’infinito”
Al contrario di quanto spesso si sostiene, il numero di esemplari di lupo non può crescere all’infinito: la quantità di animali in uno stesso territorio rimane stabile nel tempo. Ogni territorio ospita un numero ridotto di branchi e all’interno di ciascun branco solo la coppia maschio-femmina dominante si riproduce. Gli esemplari giovani abbandonano la famiglia d’origine tra il primo e il secondo anno di vita per andare in cerca di un territorio in cui stabilirsi, andando spesso incontro a una morte prematura (sulle Alpi mediamente sopravvive un esemplare ogni quattro).
“Il lupo è pericoloso per le persone”
Il lupo è diffidente nei confronti degli esseri umani, che considera potenziali minacce e, se può, evita di incontrarli. In Italia a partire dal secondo dopoguerra non sono state documentate aggressioni confermate da parte di lupi nei confronti di persone fino al recente caso del lupo di Otranto, del 2020. Si tratta però di un caso particolare: molti turisti avevano preso l’abitudine di cercare il lupo lasciando cibo nelle pinete dell’area e l’animale era diventato confidente.
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“La vista è il senso più carente del lupo”
Questa volta si tratta di una notizia vera: la vista – soprattutto a lunga distanza – sembra essere il più debole dei sensi del lupo. La miopia è legata alla mancanza di fovea centralis (piccola depressione all’interno della retina che permette una messa a fuoco ottimale). La visione periferica aiuta gli esemplari ad identificare forme e movimenti anche su grandi distanze e la visione notturna è generalmente migliore e più precisa rispetto a quella diurna.
Lupo in Val Sangone (Federico Dovis).
Una disinformazione che a volte è voluta
Leggendo questo opuscolo vi renderete conto che il lupo che conoscevate era soltanto quello delle fiabe, o che forse siete caduti in qualche trappola tesa da chi voleva ingannarvi.
Lupus in bufala illustra le varie forme di disinformazione ed invita a sviluppare senso critico: le fake news, la cattiva informazione o le teorie cospirazioniste possono nascondersi ovunque e riguardano sia i media tradizionali che quelli nuovi. Questo tipo di contenuti fa spesso leva su specifiche emozioni (come la paura, la rabbia, l’odio) che ne favoriscono la veloce diffusione.
L’invito è quindi quello di controllare le fonti, anche soltanto con una ricerca avanzata sui motori di ricerca: postare o condividere il video di un lupo girato in Russia facendo credere che si tratti di un esemplare ritratto nella nostra penisola può essere fuorviante.
Non sempre, anche se il video, l’immagine o la notizia sono stati visti in tv o letti su una pubblicazione giornalistica (cartacea o on line), ciò che ci viene proposto corrisponde a verità.
La brochure illustra infine il progetto Life WolfAlps EU che per 5 anni, da settembre 2019 a settembre 2024, vede una squadra internazionale impegnata a supportare la prevenzione degli attacchi da lupo e monitorarne la popolazione alpina. Il team porta avanti anche altre iniziative: contrasta il bracconaggio, coinvolge chiunque sia interessato a trovare soluzioni che agevolino la convivenza tra l’animale e l’uomo, garantisce la comunicazione scientifica e l’educazione scolastica e territoriale.
Scopri di più sul sito Facta.news
Scarica l'opuscolo LUPUS IN FABULA
La pubblicazione è stata realizzata da Facta.news, un progetto di fact-checking che si occupa di bufale, notizie false e disinformazione, supporter del progetto europeo "Life WolfAlps EU", grazie al programma LIFE, lo strumento finanziario dell’Unione europea per l’ambiente,