Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
La Strada Reale, abbandonata a seguito della costruzione della strada napoleonica, ha subìto negli anni molte modifiche ed interventi. In parte è stata sostituita con strade vere e proprie, per il transito dei carri prima e delle auto poi, in parte ha mantenuto caratteristiche molto simili a quelle di un tempo, ed è possibile ripercorrerla come mulattiera o sentiero.
A Novalesa la si imbocca percorrendo la via centrale del paese, e di qui si raggiunge il paese di Moncenisio. Alla Strada Reale recentemente si è sovrapposta la Via Francigena, creando un po’ di confusione nella segnaletica.
Questa escursione permette di conoscere l’abitato di Moncenisio, un tempo Ferrera Cenisio, con le sue belle meridiane e le abitazioni ben restaurate.
L’etimologia del termine Ferrera pare essere derivata dal latino “ferre”, vale a dire portare, facendo cioè riferimento al lungo periodo in cui il paese visse di trasporto di uomini e merci attraverso il valico del Moncenisio.
Il paesino visse il suo periodo di maggior splendore a partire dall’epoca medievale con Carlo Magno prima e con Lodovico il Pio dopo. Il Moncenisio divenne infatti il valico più frequentato dell’arco alpino occidentale lungo il percorso che da Susa saliva all’abbazia di Novalesa, poi a Ferrera, da qui al colle con il suo Ospizio e poi scendeva a Lanslebourg.
LEGGI ANCHE: I Marrons del Moncenisio: una storia lunga oltre dieci secoli
Il paese era punto tappa obbligato lungo la via che portava al colle del Moncenisio per Pontefici, re ed imperatori, viaggiatori illustri che scendevano in Italia per il Grand Tour e, percorrendo l’antica Strada Reale, trovavano nei monaci dell’Ospizio un sicuro rifugio.
I viaggiatori erano accompagnati dai “marrons”, veri e propri portatori che trasportavano i viandanti più illustri su delle portantine o su delle rudimentali slitte dette “ramasses”, che con queste evitavano loro le fatiche della marcia.
L’apertura della strada carrozzabile voluta da Napoleone spostò il baricentro dei traffici e del percorso dei viaggiatori, essendo il suo tracciato lontano dall’abitato e, Ferrera, Novalesa e Venaus persero la loro importanza.
Molto artistica è la chiesa parrocchiale, costruita nel 1671, dedicata a San Giorgio Martire con il frassino secolare nelle vicinanze.
LEGGI ANCHE: A Moncenisio un frassino vecchio di 4 secoli
Moncenisio
Novalesa 828 m - Strada Reale - Moncenisio 1461 m
-
Accesso: Torino-Susa-Venaus-Novalesa. Raggiunta Novalesa si entra nel paese, si percorre la via centrale per vedere i dipinti ristrutturati, si supera la bella cappellina di San Sebastiano e, dopo avere attraversato il ponte, all’incrocio con la strada asfaltata, si posteggia.
-
Dislivello: 630 m.
-
Difficoltà: T
-
Tempo salita: 1.30-2 ore
-
Periodo consigliato: inverno (conviene approfittare di questo periodo: la strada verso il Moncenisio è vietata alle auto e viene riaperta solo alla fine dell’inverno)
-
Cartografia: 1.G.C. 1: 50.000- f. 2, Valli di Lanzo e Moncenisio.
La strada, che parte sulla destra ed è ampia e ben evidente anche dopo più di 300 anni di storia, con i suoi caratteristici muretti a secco del ‘700 sale con una pendenza discreta, su un evidente selciato.
A 1000 m di quota incrocia la strada asfaltata, che si alterna al selciato originario, che è sempre ben segnalato. A mano a mano che si sale si riesce ad immaginare la val Cenischia prima che Napoleone costruisse l’attuale strada nazionale.
Alla fine della Strada Reale, poco prima del paese di Moncenisio, si trova la cappellina di S. Antonio, che sorge isolata all'imbocco del paese, purtroppo mal conservata ma molto carina.
La discesa si effettua seguendo l’itinerario di salita.
Galleria Fell.
Moncenisio 1461 m - Strada Reale - Piana di San Nicolao 1730 m
-
Accesso: Torino-Susa-statale del Moncenisio fino a Molaretto, poco dopo si prende la deviazione per Moncenisio a destra. Si superano i due bei laghetti e si posteggia all’inizio del paese.
-
Dislivello: 270 m
-
Difficoltà: T
-
Tempo salita: 1.30 ore
-
Periodo consigliato: fine maggio-novembre
-
Cartografia: 1.G.C. 1: 50.000- f. 2, Valli di Lanzo e Moncenisio.
Si attraversa il paesino di Moncenisio (Ferrera Cenisio), ben curato con le sue belle meridiane e, dopo la chiesa, al fondo del paese ci si indirizza a sinistra in direzione del cimitero, dove comincia il secondo tratto della Strada Reale che, ben segnalata e contrassegnata 581, conduce alla casa cantoniera n. 4 nella Piana di San Nicolao.
Si passa davanti alla graziosa cappellina di S.Barbara e si procede sulla bella strada selciata delimitata da muretti in pietra. Al primo bivio si tenga la parte bassa seguendo i pali della luce col segno giallo dei pellegrini.
Proseguendo sempre in salita si nota il muraglione in pietra della strada costruita da Napoleone. In breve si raggiunge la strada proprio alla regia casa di ricovero n. 4.
La Cappella di San Nicolao.
Si prosegue per un breve tratto sull’asfalto fino al cartello Rhône Alpes. Si passa davanti al cartello della ferrovia Fell con la mulattiera che conduce al lago Roterel e si attraversa la piana in direzione della cappella San Nicolao del XIII secolo e restaurata nel 1989.
La discesa si effettua seguendo l’itinerario di salita.