Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il “Pertus” (Traforo di Thullie, conosciuto anche come Trou de Thullie), è certamente meno noto del Buco di Viso ma è più lungo, e per di più fu opera di un uomo solo: Colombano Romean, uno scalpellino di Ramats.
Figlio di Giovanni Romean, emigrato a St. Gilles, nella diocesi di Nîmes, Colombano si accordò con le comunità di Cels e Ramats per la costruzione di un acquedotto che portasse l'acqua del Rio Touilles dal versante nord della cresta dei Denti di Chiomonte al versante sud, e consentire così l'irrigazione dei terreni di Cels e Ramats.
La prima convenzione fu redatta il 3 ottobre 1504 ma fu solo il 14 ottobre 1526 che i contraenti si accordarono per affidare i lavori a Romean, che li portò a termine nel 1533, in circa otto anni e con un avanzamento giornaliero di 20 centimetri.
SCOPRI DI PIÙ: Il Pertus di Colombano Romean, un'opera titanica che risale a quasi 500 anni fa
Al Romean dovevano essere pagati circa 1.600 fiorini, pari a 320 scudi (si consideri che il bilancio di Chiomonte alla metà del 1500 si aggirava sui 500 scudi).
Per risparmiare il versamento di tale somma, enorme per l’epoca, secondo la leggenda Colombano Romean sarebbe stato avvelenato dai committenti. Una seconda versione sostiene invece che Romean morì di idropisia a causa dell'umidità del sotterraneo, malattia coadiuvata dai generosi vini di Chiomonte cui si abbandonò dopo la riuscita dell'impresa.
Ciò che conta è però che l'abile artigiano ci abbia lasciato, ad una quota di 2000 metri, un traforo che si sviluppa per una lunghezza di 433 metri, misura circa 1 metro di larghezza con un altezza di 170-200 centimetri, sezione indispensabile per consentire ad un uomo di lavorare con mazza e scalpello.
Vi presentiamo due itinerari per scoprire questo mirabile esempio di ingegneria idraulica.
Grange della Valle 1769 m - Grange Clot de Brun 1905 m - Traforo Romean 2030 m - Cima Quattro Denti 2106 m
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Dislivello: 340 m
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Difficoltà: E
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Tempo complessivo: 4 ore
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Periodo consigliato: agosto-novembre, quando si presuppone vi sia poca acqua nel traforo
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Cartografia: IGC 1:50.000 f. 1-Valli di Susa, Chisone e Germanasca
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Attrezzatura: pila, bastoncini (eventuali stivali)
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Accesso: Torino-Susa-Exilles. Si prosegue sulla statale fino al bivio per Eclause e il rifugio Mariannina Levi. Al primo bivio dopo il forte di Fenils si va a destra e si raggiungono le Grange della Valle dove si posteggia nei pressi del ponte sul torrente Galambra e il rifugio Viberti.
Rocciamelone e Toasso Bianco.
L'escursione richiede molto spostamento anche se vi è poco dislivello ed è interessante per aspetti paesaggistici e storici. Percorrendo il tragitto del Sentiero Balcone la camminata è aerea e panoramica e si sviluppa al cospetto del versante sud-est della costiera Niblé-Punta Ferrand, mentre sulla destra il crinale dell'Assietta delimita lo spartiacque val Susa-val Chisone.
Alle spalle lo Chaberton, il Seguret e il gruppo del Galambra-Fourneaux danno un tocco suggestivo ad un ambiente che è tra i più grandiosi della Valle di Susa.
Attraversato il ponte sul Galambra, prima del rifugio Viberti, si devia a destra in direzione della cappella e si attraversano le Grange della Valle seguendo il sentiero a mezzacosta fino nei pressi di una casa addossata ad un grosso masso.
Da qui si prosegue nel lariceto lungo un sentiero ben segnato fino a raggiungere la strada sterrata proveniente da San Colombano che conduce alle grange Clot di Brun, dove si trova una grande fontana. Dalle grange si prosegue lungo il Sentiero Balcone, sempre ben segnalato, che costeggia dall’alto a belvedere il Forte di Exilles e la valle.
Grange Clot Brun.
Sempre a mezzacosta, con salita lieve e costante si taglia il vallone erboso sotto la Cima del Vallone (attenzione a non scivolare!) dove qualche volta si incontrano stambecchi
Costeggiando gli affascinanti Denti di Chiomonte (nella foto sopra al titolo), carniole di varia forma, dimensioni e colore, specialmente al tramonto, in breve si arriva all'imbocco del Pertus.
Da qui se si è attrezzati e se è il periodo giusto, si può percorrere all’interno il Traforo di Colombano Romean che sbuca nel vallone di Touille, altrimenti si può proseguire sul sentiero per raggiungere il colletto dei Denti di Chiomonte in poco tempo.
Il traforo è evidenziato da un’entrata molto bassa, ma non bisogna spaventarsi perché poco dopo ci si può alzare in piedi e percorrere così l’intero percorso abbastanza agevolmente. Il traforo è lungo 433 m, alto 1,90 e largo circa uno.
L'interno del "Pertus" (Silvano Gallino).
In qualche passaggio si incontrano pozzanghere, ma facendo attenzione e con una torcia ed un buon paio di scarponi o stivali non ci si bagna. La traversata dura mezz'ora, procedendo con calma per poter ammirare il lavoro svolto da un uomo solo cinque secoli fa.
All'interno della galleria si possono vedere i segni dello scalpello, i visi, le croci ed un giglio del Delfinato scolpiti, insieme alle nicchie dove venivano appoggiate le lanterne.
Si procede fino a una scaletta in ferro di due-tre metri coperta da una botola che si solleva per uscire nel vallone di Touille. Di qui, piegando a destra, si risale il pendio per i Denti di Chiomonte e si ridiscende sul versante valsusino all’imbocco del traforo per ripercorrere il sentiero che conduce alle Grange della Valle.
Ramats 1030 m - Case Rigaud 1480 m - Traforo Romean 2030 m - Cima Quattro Denti 2106 m
Nella stagione invernale, quando la carrozzabile che arriva a Grange della Valle non è praticabile, oppure se si vuole utilizzare una via più diretta (e ben più ripida, con un dislivello di oltre 1000 metri) si può salire al Traforo ed ai denti di Chiomonte dal sentiero che parte dalla frazione Ramats di Chiomonte.
Gli ultimi metri di galleria in inverno, con la neve penetrata all'interno (Martina Suppo).
Da Chiomonte si raggiunge la frazione S. Antonio di Ramats. Di qui si prende il sentiero balcone che sale alle Case Alberet (1240 m) e poi alle Case Rigaud (1480 m), borgate che, in estate, sono raggiungibili anche in auto attraverso una strada poderale.
Dalle Case Rigaud si sale quindi alle Grange Pertuso (1977 m), per poi raggiungere poco dopo il “Pertus” e la Cima Quattro Denti (tempo di percorrenza in salita circa 3 ore).
Per ulteriori spunti escursionistici vi rimandiamo a: Rosanna Carnisio, "100 sentieri e mulattiere nelle Valli di Susa", Susalibri, 2023