Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
L'escursione è abbastanza ripida, ma il sentiero procede a salita costante nella pineta che copre il versante sud del promontorio del Pramand. L'ambiente è suggestivo poichè si arriva proprio sotto le grotte chiamate dei Saraceni, e, una volta al colletto del Pramand, la vista è illimitata, dalle lontane cime Pelvoux, della Barre des Ecrins e della Mejie, alle vicine punte della Grand’Hoche, dello Chaberton, del Pic de Rochebrune sullo sfondo e dell’Assietta verso sinistra.
La visita di quel che resta del forte del Pramand è d’obbligo perché il panorama dalla spianata del forte è ancora più vasto.
Oulx (Beaume) 1072 m - Colletto Pramand 2087 m – Forte Pramand 2162 m
Panorama sulla conca di Oulx dal Forte Pramand.
Dislivello: 1090 m
Difficoltà: E
Tempo salita: 3 ore
Periodo consigliato: giugno-novembre
Cartografia: I.G.C. 1: 50.000 f. 1, Valli di Susa,Chisone e Germanasca
Accesso: Torino-Susa-Salbertrand, al bivio per Oulx, si prosegue a destra sulla statale 335 per Bardonecchia, si costeggia la diga di Pont Ventoux e giunti al ponte sul rio Seguret, si parcheggia nei pressi del Bed&Breakfast "Biancospino".
Il sentiero inizia tra il rio e il B&B Biancospino, dove una palina indica l'inizio del percorso. Si segue il rio Seguret per circa 130 metri e, giunti a una piccola radura, si svolta a destra dove un cartello segnala il percorso.
Il sentiero sale ripido e raggiunge le case Auberge inferiore a 1324 m. Si attraversa la piccola borgata passando in mezzo alle case.
Si sale sulla destra e a monte della borgata si trascura la deviazione per "Case Pinet / Rival - Plan / Salbertrand". Si continua sulla sinistra seguendo l'indicazione per il "Colletto Pramand / Forte Pramand". In breve si raggiunge il secondo villaggio di Auberge di mezzo.
Il sentiero continua a salire al di sopra dell’orrido del rio Seguret, con scorci spettacolari fino a incontrare una grotta sotto un'imponente parete rocciosa.
Di qui, con diversi tornanti si raggiunge l'ampio Colletto Pramand dove si incontra la carrozzabile proveniente da Salbertrand.
Si prosegue sulla destra su un’ ampia strada sterrata in leggera salita seguendo l’indicazione "F. PR AMAND 2162 m. h. 0,10". Si supera una caserma e poco dopo si imbocca sulla destra, un bel sentiero che risale il versante nord del monte e raggiunge il piazzale antistante il forte.
Il Forte di Pramand.
La la Grand'Hoche vista dal Pramand.
I forti di Fenils e del Pramand
Per giungere sulla carrozzabile al colletto del Pramand, prima del bivio con il rifugio Mariannina Levi e l'Eclause, si deve passare davanti al forte di Fenils, che ora appartiene ad un ordine religioso che lo ha adibito a magazzino. Ha avuto però un passato storicamente interessante e faceva parte del circuito di fortificazioni costruite per la Triplice Alleanza, come del resto il forte del Pramand poco sopra.
Il Forte di Fenils.
Fu costruito nel 1895 e sul fronte ovest schierava otto cannoni con gittata superiore ai 6000 metri. Il rifornimento avveniva a mezzo di elevatori azionati a mano dal piano inferiore.
Sullo spigolo sud est vi era il locale del telegrafo ottico ed era circondato da un ampio fossato, ora colmato, mentre l'entrata era provvista di ponte levatoio. Fu disarmato dopo la seconda guerra mondiale, venduto, spogliato di ogni prestigio militare e, per ironia della sorte, sulle sue pendici si svolgono gli incontri di preghiera della colonia estiva delle suore salesiane di Don Bosco.
Il forte del Pramand entrò invece in servizio più tardi, nel 1905, ed era armato di quattro cannoni, su affusto speciale per installazione su cupole di acciaio che, come quello dello Chaberton, ruotavano a 360°. L'opera sorge in posizione dominante su tutta la valle di Susa, a quota 2162; era attrezzata con gruppo elettrogeno e collegata con la sottostante polveriera da una galleria in roccia in cui un carrello trasportava i proiettili. I cannoni erano schierati su piazzole di terra battuta sul versante a strapiombo sul Pont Ventoux.
La strada di collegamento ai forti che da Fenils conduce al Pramand fu costruita nel 1912 ed ampliata nel 1938 come ben attesta la scritta DUX incastonata in una curva sopra Fenils.
L'imponente mole del Seguret.