Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
In Piemonte non c'è sagra, fiera o festa di paese nella quale non troviamo un banchetto dove si preparano le frittelle di mele. Qui, solitamente, solerti signore della Pro loco, della parrocchia o di qualche associazione sono intente a sbucciare, affettare e friggere questa leccornia, che da sempre ingolosisce sia i bambini che i grandi.
I più organizzati non buttano via il torsolo, perchè con i semi di mela prepareranno un aromatico liquore, il “melino”, ma di questa ricetta parleremo un'altra volta.
La Val di Susa è ricca di varietà di mele, alcune molto antiche e quasi dimenticate. La melicoltura era diffusa in tutta la valle nella fascia montana che va dai 400 ai 900 metri, dove la coltivazione su piante di alto fusto non intralciava i pascoli degli animali e gli altri usi dei prati. Alcune zone, come in particolare la piana di Gravere, la zona di Mattie, il Comune di Caprie, si specializzarono nel tempo nella coltura, essendo zone più vocate; dal dopoguerra la coltura si è progressivamente ridotta ed alcune varietà rischiano ormai l’estinzione.
Il Comune di Caprie ancora oggi dedica a questo frutto una Mostra Mercato dei prodotti locali e artigianali, “La Mela e dintorni”, che si tiene nella prima metà del mese di novembre ed ha per scopo la valorizzazione della mela locale.
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Tra le varietà di mela della Valsusa più conosciute possiamo ricordare:
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Carpendù: di dimensioni medio-grandi sono caratterizzate da buccia giallo-verde (talvolta con un leggero sovraccolore aranciato), polpa croccante e sapore dolce-acidulo. Matura nella seconda decade di settembre e la produttività è piuttosto scarsa.
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Dolce di Chiomonte: matura verso la fine di settembre e si presenta di colore verde con sovraccolore rosso brillante. La polpa è croccante e succosa, di colore giallo crema e sapore dolce-acidulo.
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Giachetta: pianta poco vigorosa, che produce a fine settembre frutti di pezzatura medio-piccola. Presentano colore di fondo verde, sovraccolore aranciato poco esteso e una rugginosità lenticellare mediamente diffusa. La polpa, di colore giallo crema è croccante, succosa e di sapore dolce-acidulo.
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Rosso di Mafiotto: si tratta di una mela piuttosto precoce, che matura alla fine di agosto. Le piante sono piuttosto deboli e la produttività è limitata. I frutti sono di pezzatura medio-piccola con buccia liscia, di colore rosso brillante uniforme. La polpa è bianca, fondente e di sapore dolce.
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Rusnenta Col di Mosso: anche questa pianta ha una produttività piuttosto scarsa e produce a fine settembre frutti di piccola pezzatura appiattiti, con la buccia ruvida, di colore gialloverde e sovraccolore aranciato o rosso a seconda delle annate, con rugginosità estesa. La polpa, tendente al farinoso, ha sapore dolce-acidulo.
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Susina: pianta di produttività medio-scarsa, con frutti non molto grandi, di forma appiattita, con buccia liscia e cerosa, di colore verde e sovracolore rosso brillante esteso per il 60-80% della superficie. La polpa è di colore bianco consistente e leggermente croccante con sapore dolce.
Nel tempo queste varietà sono state soppiantate da piante più resistenti e produttive, ma di recente la Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia ha costituito un campo collezione di vecchie varietà valsusine e collabora con frutticoltori privati appassionati di vecchie varietà, promuovendone le singole collezioni varietali. Il progetto, oltre che la conservazione delle biodiversità, prevede una rivitalizzazione della coltura attraverso la ripresa in coltivazione in aree a particolare vocazione frutticola.
Ma torniamo alle frittelle. Tradizionalmente le frittelle di mela si preparano con le mele renette (in piemontese carpendù) o con le mele ruggine. Questi due tipi di mela sono ideali per la preparazione dei dolci poiché posseggono una polpa di consistenza spugnosa e poco succosa, ma molto zuccherina e aromatica. In cottura la mela renetta diventa dolce e morbida, l'ideale per la preparazione delle frittelle.
FRITTELLE DI MELE
per 4 persone:
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2 mele renette
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2 uova
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mezza tazza di latte
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qualche cucchiaio di farina bianca
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zucchero
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un limone non trattato
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olio per friggere
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sale
PREPARAZIONE
In una terrina sbattete le uova intere con un cucchiaio scarso di zucchero, aggiungete il latte tiepido e due/tre cucchiai di farina fino ad ottenere una pastella consistente. Unite la buccia grattugiata di mezzo limone ed un pizzico di sale e fate riposare per qualche minuto.
Nel frattempo sbucciate le mele, levate il torsolo con l'apposito attrezzo e tagliatele a fettine spesse circa mezzo centimetro.
In una padella capiente scaldate abbondante olio per friggere, immergete una per volta le fette di mela nella pastella e dopo aver scolato via l'eccesso tuffatele nell'olio bollente, facendole dorare da entrambi i lati.
Sgocciolate bene le frittelle e passatele ancora calde nello zucchero semolato: le frittelle di mela non si cospargono di zucchero a velo, perchè un tempo lo zucchero a velo era una raffinatezza da pasticceria, mentre la storia della frittelle di mele è insita nella tradizione montana contadina antica, è una ricetta umile e familiare, legata per lo più al Carnevale e che risale addirittura all'epoca medievale.
Potete trovare altre ricette di Rosa Del Gaudio sul blog Il Folletto Panettiere