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I primi insediamenti in Valle di Susa hanno origini molto antiche e, come spesso accade, i miti tramandati nel tempo sono giunti fino a noi circondati da un alone di mistero. Una di queste leggende racconta la storia di una città scomparsa proprio nella nostra valle. La città di Rama.
Nell’aprile del 1975 Stampa Sera dedicò due servizi a questa mitica città, che veniva localizzata tra Caprie e Novaretto, dove “i contadini tramandano il ricordo di una città scomparsa, e dalla terra affiorano numerosi antichi reperti”. Purtroppo, afferma l’articolo del 7 aprile 1975 intitolato “Una Pompei in Valle di Susa?”, “mancano i soldi per chiarire il mistero dell’antica Rama”.
Il giorno successivo il giornale approfondisce ancora l’argomento della “città scomparsa in Valle di Susa”, chiedendosi “Dov’era la mitica Rama?”. L’ipotesi dell’ubicazione nei dintorni di Caprie viene sostenuta dal ritrovamento di mattoni, cocci d’argilla e frammenti marmorei, a cui si aggiungono le immagini di resti di mura e di una colonna nei campi.
Panorama sulla bassa Valle di Susa, con il Rocciamelone sullo sfondo. In questa zona, secondo la leggenda, ci sarebbe stata l'antica città di Rama.
Viene però ipotizzata anche un’ubicazione più a monte, tra Bruzolo e Bussoleno, accreditata da una testa antropomorfa presente in un cortile di Bruzolo. Per poi parlare ancora di un’altra possibile localizzazione, la “zona sacra del Maometto” a Borgone, dove la tradizione popolare identifica con Maometto un bassorilievo scolpito su una parete rocciosa, che ora sappiamo essere un ex voto al Dio Silvano.
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Il giornale dà poi conto delle polemiche, dai toni “spesso accesi”, tra archeologi dilettanti ed archeologia ufficiale, un tema che La Stampa aveva già trattato alcuni anni prima (“Archeologia ufficiale e “libera” in aiuto alla storia”, 7 maggio 1972). Anche in questo caso alcune delle ricerche citate riguardavano la Valle di Susa, in particolare alcune rocce scolpite “tre millenni prima di Cristo” ritrovate a Villar Focchiardo.
La ricerca di ritrovamenti archeologici che potessero confermare i racconti mitici e le fonti bibliografiche antiche era ispirata dal gruppo torinese "Spazio 4" ed in particolare dal suo presidente Giancarlo Barbadoro, autore, anche in anni successivi, di numerosi libri sull'argomento.
Oggi in realtà le ricerche archeologiche più aggiornate sono concordi nel collocare l'antica città celtica di Rama in territorio francese, tra Embrun e Briancon. Archeologi francesi ritengono di aver trovato i resti di Rama a La Roche de Rame (nel comune di Champcella), un sito che è stato scavato attentamente ed è divenuto oggetto di convegni e pubblicazioni.
Il libro “Roc Maol e Mompantero” è stato recentemente ristampato.
Le ipotesi, più o meno fantasiose, sulla città di Rama risalgono in realtà a fine ottocento, e precisamente al 1893, quando Matilde Dell’Oro-Hermil pubblicò uno strano libretto dal titolo “Roc-Maol e Mompantero (Sue leggende e suoi abitanti)”.
Questo libro posiziona la misteriosa città all’interno di un triangolo di terra tra Foresto, Chianocco e San Giorio, sulla base di una piantina che si fa risalire al 1764. Secondo questa interpretazione Rama sorgeva alle falde del Roc-Maol (antico nome del monte Rocciamelone) e scomparse in seguito ad un’alluvione, o ad una forte scossa di terremoto. Matilde Dell’Oro Hermil (1843-1927) nel libro coinvolge imperatori e contadini, dai frati dell’Abbazia di Novalesa a Dante Alighieri, dalle streghe del Pampalù a Victor Hugo, dai fantasmi a misteriose presenze aliene…
La leggenda parla della città di Rama come di un insediamento dalle fortezze megalitiche, che richiamavano quelle del Perù e dell’Oceania. La sua origine viene attribuita al Dio Fetonte, il quale avrebbe scelto proprio questa località per diffondere il suo sapere, attraverso una grande ruota forata d’oro. Tuttavia, la leggenda vuole che Rama nel tempo sia diventata anche molto altro: si narra, infatti, che in questo luogo venne conservato per molti anni il Graal, sotto l’attenta custodia di creature semidivine.
Insomma, qualsiasi sia la verità, il fascino della città di Rama continua ad alimentare miti e leggende.
Gli articoli di "La Stampa"
"Una Pompei in Valle di Susa?" Stampa Sera, 7 aprile 1975 (Archivio Storico La Stampa).
"Dov'era la mitica Rama?" Stampa Sera, 8 aprile 1975 (Archivio Storico La Stampa).
"Piemonte di 5 mila anni fa". La Stampa, 7 maggio 1972 (Archivio Storico La Stampa).