Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Sabato 20 ottobre alle ore 15 presso l'area attrezzata Pinea verrà inaugurato il nuovo sito ecomuseale dedicato alla Miniera con la ricostruzione dell'ingresso di una galleria di estrazione e le sculture di Istuara 'd bo.
Successivamente, presso la sede del Parco del Gran Bosco, verranno presentati al pubblico i nuovi allestimenti con il mantice ottocentesco proveniente dalla fucina del Plan di Salbertrand che ha forgiato per decenni gli attrezzi per le miniere del Rio Secco.
Dopo la pubblicazione di due cahier dell'Ecomuseo Colombano Romean dedicati allo sfruttamento minerario in Alta Valle di Susa scritti in collaborazione con il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa (Cahier n.26 Cave e miniere dell'Alta Valle Dora di Piero R. Brizio e Cahier n.27 Viaure come un ours din quellou precipice! Cave e miniere nell'Alta Valle della Dora di Renato Sibille e Zeno Vangelista) e dopo l'esposizione, nel centro di documentazione del Parco, della collezione mineralogica e petrografica realizzata nell'ambito del progetto interreg "I monti nati dal mare", arricchita nel tempo da donazioni di attrezzi da miniera e campioni di minerali da parte di appassionati ricercatori e collezionisti, si aggiunge un nuovo tassello alla documentazione della storia mineraria dell'Alta Valle di Susa.
Il nuovo sito ecomuseale e i nuovi allestimenti nascono grazie alla disponibilità del Comune di Coazze e dell'ecomuseo dell'Alta Val Sangone che hanno fornito un vecchio carrello da miniera proveniente dalla miniera di talco della Garida, e del salbertrandese Ferruccio Rey, appartenente a una famiglia di minatori, cresciuto tra le miniere dell'Alta Valle e di Traversella, che dopo aver fornito foto, documenti e memorie per la stesura del cahier n.27 si è impegnato per accrescere la collezione ecomuseale coinvolgendo l'intera comunità e in particolare il signor Marcello Casse che ha ceduto all'Ecomuseo il grande mantice in legno e cuoio decorato risalente al 1800 di proprietà dello zio Mario Casse che per anni lavorò alle miniere del Rio Secco, in comune di Salbertrand, a 2180 m di quota sulle pendici del monte Seguret, gestite a partire dal 1938 dalla Società Anonima FIAT Sezione Ferriere Piemontesi.
Nello stesso periodo, sul versante opposto, lungo la mulattiera che sale a Montagne Seu, nell'attuale Parco del Gran Bosco, era attivo il “Cantiere Grange Himbert” dove veniva estratta la pirite (disolfuro di ferro). Capocantiere era il salbertrandese Mario Rey, nei due cantieri erano occupati circa 80 uomini, la metà di provenienza locale. Il materiale estratto era inviato alle fonderie di Torino.
Con la partecipazione degli attori dell'associazione culturale ArTeMuDa e degli scultori di Istuara'd bo.