Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il Carnevale è da sempre una delle tradizioni più sentite del nostro territorio. Viene associato ad un vero e proprio rito di passaggio che segna la fine dell'inverno e l'inizio della primavera e celebrato con sfilate di carri allegorici, antiche rappresentazioni e suggestivi falò.
Il Carnevale 2024 va dal 28 gennaio (la cosiddetta domenica di Settuagesima, circa 70 giorni prima la domenica di Pasqua) al 13 febbraio (il Martedì Grasso, giorno che precede i quaranta giorni di astinenza dal consumo di carne, la Quaresima).
La parola "carnevale" deriverebbe infatti dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (appunto il Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno quaresimale.
Essendo una festa mobile, le date del Carnevale cambiano di anno in anno e variano nel calendario a seconda di quando cade la Pasqua, festività anch'essa mobile.
I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso, che quest'anno sarà giovedì 8 febbraio, mentre e domenica 11 sarà invece la domenica di Carnevale. Il 14 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, oltre che San Valentino sarà anche il giorno che segna l'inizio della Quaresima, i 40 giorni che portano alla Pasqua.
I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le dionisiache greche o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò un periodo di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito che però, una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente.
Il Carnevale nelle nostre montagne
Il carnevale di montagna è un evento ricco di rappresentazioni e implicazioni simboliche, caratterizzato da coralità e tradizione.
Una tradizione che non si è mai spenta è quella del Carnevale di Salbertrand, ancora molto sentito dalla Comunità. Accanto alla sfilata dei carri allegorici si inseriscono ancora oggi antiche tradizioni e rituali propiziatori quali la distribuzione dei turtiòu (frittelle di acqua, farina e sale), la lettura del testamento del carnevale e il falò del fantoccio del carnevale, accanto alla musica moderna, le melodie tradizionali della “Müsiccä”, i musicisti della banda musicale di Salbertrand.
Il fantoccio del carnevale, chiamato pagliaccio, viene realizzato ogni anno dai giovani del paese utilizzando sacchi di juta, paglia o fieno. Al termine della sfilata del martedì grasso viene messo al centro della piazza e viene letto il testamento, in cui sono riportati, in forma di satira, tutti gli avvenimenti degni di nota accaduti nell’arco dell’anno; successivamente il fantoccio viene bruciato e, accompagnati dalla musica della banda, si balla girando e saltando intorno al falò (scopri di più sul carnevale di Salbertrand, Carnavà du Gueini, in Valle Susa Tesori).
LEGGI ANCHE: "Spiriti d'inverno", un libro documenta 54 mascherate alpine
A Sestriere, nella frazione di Champlas du Col, lo storico carnevale vedeva protagonista un corteo di maschere formato da giovani del paese che andavano di borgata in borgata ad inscenare piccole rappresentazioni e a questuare (nell'immagine di copertina una foto di Simona Molino).
I personaggi del corteo di maschere erano quelli tipici dei carnevali alpini: due Arlecchini, due Carabinieri, due Medici/Avvocati, la Cantiniera, il Giudice, il Narratore, due Vecchi e una Vecchia, la Quaresima, il Carnevale e la Figlia di Carnevale.
Tra i momenti importanti della rappresentazione c’era l’aratura simbolica della neve, antico rituale propiziatorio messo in pratica dai Vecchi, che consisteva nel tracciare un solco nella neve tramite un vecchio aratro, per vedere se le colture stavano crescendo bene ma anche per risvegliare la natura dal suo sonno invernale. Alla fine della performance uno dei Vecchi cadeva morto e veniva soccorso dal Medico (scopri di più su questa antica tradizione su Valle Susa tesori).
Questo antico carnevale è stato abbandonato nel 1947 (due edizioni rinnovate si sono svolte nel 2005 e nel 2006), mentre nel 2010 è rinato il Carnevale del Lajetto, una celebrazione abbandonata negli anni '50 e rivalorizzata dall'Associazione Culturale "Le Barbuire" di Condove.
I protagonisti della manifestazione sono personaggi mascherati (le Barbuire) che intrattengono i partecipanti a suon di musica. Ricoprono ruoli diversi e si classificano in due categorie: i “belli” (il Dottore, il Soldato, gli Arlecchini, il Monsù e la Tòta) e i “brutti” (i Vecchi e le Vecchie e il Pajasso).
SCOPRI DI PIÙ: Carnevale del Lajetto: attenti alle Barbuire!
La tradizione dei cortei e dei carri mascherati, molto presente nella seconda metà del secolo scorso (quando le sfilate di Pinerolo, Susa, Giaveno e Rivoli facevano concorrenza a quella di Torino), è stata quasi ovunque sostituita da meno impegnative feste per i bambini, cene e falò di Carnevale.