Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
A fine '800 era prioritario, per gli alti comandi militari italiani, cercare di costruire fortificazioni sempre più in alto sulle vette, in modo da dominare la frontiera francese: per questo motivo vennero eretti, sulla dorsale ad est di Bardonecchia, i forti del Foens e il celebre Jafferau, nonché una nutrita serie di ricoveri e appostamenti d'artiglieria. Tuttavia, tali forti necessitavano di una strada d'accesso comoda e il più possibile defilata.
Fu così costruita, tra il 1895 ed il 1898, la lunga (17,5 Km) strada militare Forte Fenil - Pramand - Jafferau (con diramazione per Forte Foens - Costa del Bosco), una mirabile opera dal tracciato spesso "tormentato" da varie asperità naturali. La più spettacolare è senza dubbio la zona delle cosiddette Grotte dei Saraceni, sulle falde del Monte Seguret, luogo assai franoso e instabile.
LEGGI ANCHE: I Saraceni in Valle di Susa: furono loro a prosciugare il lago nella conca di Bardonecchia?
Per evitare le continue frane (per una frana, forse, morì nel 1906 una bambina di 7 anni, probabilmente figlia di un ufficiale) e la progressiva rovina del tracciato ottocentesco, nel 1921 fu elaborato un progetto per trasferire la sede stradale in galleria e "bypassare" la zona delle grotte.
Fu concretizzato tra il 1925 ed il 1929 (con le opportune modifiche, data la cospicua presenza di acqua negli strati rocciosi) con la costruzione della Galleria del Seguret, vero capolavoro d'ingegneria con pianta a U, largo 3,50 metri, lungo in origine 897 metri, dotato di due piazzole di scambio e una galleria di aereazione (sebbene in origine fossero state previste quattro gallerie di scambio e tre cunicoli di aereazione).
Durante gli anni trenta, una notevole frana nei pressi dell'imbocco Est obbligò a costruire un prolungamento della galleria, per cui attualmente il vecchio accesso si affaccia quasi nel vuoto e venne utilizzato quale cunicolo di scarico acque. Sempre negli anni trenta l'intero tracciato venne rivestito in calcestruzzo e dotato di predisposizioni per l'illuminazione elettrica (mai installata).
A causa delle notevoli infiltrazioni d'acqua (sempre presenti tutto l'anno), che avevano causato ampi squarci nel rivestimento della galleria soprattutto nel primo tratto, l'opera fu chiusa nel 2013 dal Demanio militare.
Tuttavia, l'impegno del Comune di Oulx e della Comunità montana Valle Susa ha permesso di effettuare i lavori di ripristino, che si sono conclusi nel mese di ottobre 2018, permettendo la riapertura di questa incredibile opera d'ingegneria militare e del tracciato che risale ai grandi forti ottocenteschi italiani. L'infrastruttura militare è infatti stata acquistata dal Comune di Oulx e data in gestione all'Unione Montana Alta Valle Susa che ha beneficiato di un finanziamento nell'ambito del P.S.R. 2014-2020 per il recupero alla viabilità della struttura grazie agli interventi per il suo consolidamento interno progettati dal Consorzio Forestale Alta Valsusa.
La strada è aperta al traffico motorizzato il mercoledì e il sabato, normalmentre fino al 30 di settembre e comunque solo quando "le condizioni atmosferiche e viabili sono favorevoli"
In questi due giorni la strada è molto frequentata, e risulterebbe molto complicato un eventuale incrocio tra due veicoli nella galleria, molto spettacolare ma molto lunga, stretta e non illuminata.
Testi e immagini a cura di ASFAO - Associazione Studio Fortificazioni Alpine Occidentali