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Pronunciare il termine ramasin (o ramassin), in valle di Susa, evoca immediatamente la dolcezza delle marmellate, delle crostate che lo vedono protagonista, della frutta sciroppata, ma anche soltanto del gustoso frutto, prodotto da una varietà locale di susino (prunus domestica) diffusa quasi esclusivamente nel territorio piemontese.
Pare che il suo nome sia derivato dalla variante di dramassin o dalmassin, coltivato nel monregalese e noto anche come damaschina proprio in virtù delle suo origini siriane, da cui sarebbe stato importato nel XII secolo tramite i crociati. Altre fonti attribuiscono invece la sua importazione ad opera degli arabi saraceni nel IX-X secolo.
Una leggenda suggerisce che il nome del ramasin derivi dal frutto coltivato nella città di Rama, fondata in valle di Susa da Remo a dispetto del fratello Romolo. Susa sarebbe sorta in età precozia sulle rovine di Rama ed il ramasin, frutto molto diffuso in valle, sarebbe appunto “il frutto di Rama”. Segusium sarebbe invece la denominazione attributa dai romani nel tentativo di cancellare ogni traccia residua della città preesistente.
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La coltivazione del ramasin è prerogativa di microclimi collinari, ma essendo una pianta poco esigente in fatto di cure colturali ed interventi fitosanitari e resistente al freddo, può essere coltivata fino ad oltre 1.200 metri di altitudine senza problemi. Inoltre il ramasin si adatta bene alle varie tipologie di terreno. Il frutto è una piccola susina di circa 1,5 per 3 centimetri, di forma ovale, che a seconda della varietà assume una tonalità dal giallo ambrato al blu fino al viola intenso.
La maturazione del ramasin avviene abitualmente a luglio, ma può proseguire fino a fine agosto. Ricco di vitamine A-B1-B2 e C, il ramasin è fonte di sali minerali quali potassio, fosforo, calcio e magnesio. La sua polpa favorisce la secrezione biliare del fegato ed inoltre è un frutto rimineralizzante ed energizzante, consigliato in caso di anemia ed astenia.
Fioritura di susino.
Il ramasin combatte la stipsi, in quanto contiene fibra solubile ed insolubile, che favorisce la regolarità intestinale oltre ad abbassare il livello di costerolo e gli zuccheri nel sangue. Proprio in virtù del suo apporto di calcio e fosforo, il ramasin aiuta a mantenere in salute denti ed ossa. Contiene circa 35 calorie per ogni 100 grammi di prodotto fresco, quindi è uno spuntino salutare mediamente calorico.
E se è buono a gustarsi sia direttamente dalla pianta al consumatore che sotto forma di preparazioni artigianali, è altrettanto bello da vedere. La fioritura di ramasin, che avviene in genere tra fine marzo e la prima decade di aprile, ammanta infatti la pianta di bellissimi fiori bianchi.