Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il suo canto ha ispirato Chopin, che ne ha cercato di riprodurre il suono melodioso nel tema principale della “Grande Polonaise brillante”. Ma senza necessariamente dover essere appassionati di musica, il pettirosso attira le simpatie di molti anche per il fatto che, secondo un’antica credenza, la sua presenza annuncia l’arrivo della neve, essendo il simbolo dell’anno nuovo e del passaggio dall’inverno alla rinascita.
Il suo vero nome è Erithacus rubecula ed appartiene alla famiglia dei Muscicapidae. E’ un uccellino canoro molto diffuso nelle nostre valli, che si nutre di insetti ed invertebrati che vivono nel terreno. Non disdegna comunque i semi, anche se non sono la sua fonte di sostentamento primaria, così come consuma volentieri bacche e piccoli frutti.
Nella stagione invernale, per difendersi dal freddo, il pettirosso ha bisogno di seguire una dieta più ricca di grassi. Se vi capitasse di vederne qualche esemplare nei dintorni di casa vostra, gli farete un grande favore lasciandogli qualche biscottino e delle briciole di panettone avanzato, ma anche dei pezzetti di frutta secca, carne e grasso, di cui è molto ghiotto e che gli apportano un alto valore nutritivo.
Pettirosso sulla neve - Anna Gelmetti
Il pettirosso vive in media 3 o 4 anni, pesa tra gli 11 ed i 22 grammi ed ha un piumaggio di colore bruno oliva, con il ventre bianco sporco. Il petto e la fronte screziati di arancio sono prerogativa degli esemplari adulti, mentre i più giovani sono macchiettati ma privi della colorazione che gli vale il nome.
La leggenda narra che il petto rosso sia dovuto al sangue di Gesù Cristo, del quale l’uccellino si sarebbe macchiato nel tentativo di rimuovere con il becco la corona di spine che circondava il capo dell’uomo crocifisso. Il pettirosso è un animaletto vivace, che non teme l’uomo. E’ facile scorgerne qualche esemplare intento ad osservare i lavori in campagna, sperando di sfruttare l’occasione di qualche colpo di zappa o vanga per scovare nel terreno larve o vermi.
Pettirosso, ospite colorato dell'inverno - Ziggiofoto
Ma se a prima vista può sembrare docile e simpatico, non particolarmente socievole si dimostra con gli altri volatili, essendo infatti molto aggressivo e territoriale. Se due esemplari dello stesso sesso si trovassero in spazi ridotti, sarebbe infatti certa la morte di uno dei due, se non di entrambi. Questo spiega anche l’espressione “un pettirosso da combattimento” che compare nella canzone di Fabrizio de Andrè intitolata “la domenica delle salme”.
Se parlando di questo uccellino il primo colore che ci viene in mente è appunto il rosso, per ovvia ragione, va detto che in realtà la sua specie si ricollega anche ad una gradazione di blu. Al pettirosso americano, dal lontano imparentamento con quello europeo, si deve infatti la nascita, nel 1873, del colore “uovo di pettirosso”. Una tonalità di azzurro, così chiamato per il colore del guscio delle uova deposte dal pennuto. Una gradazione leggermente più chiara ha invece dato vita alle confezioni della nota gioielleria newyorkese Tiffany, che ha registrato il “blu Tiffany” personalizzandolo quale colore ufficiale.