Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Volevamo andare a Les Bancs, ma il meteo di inizio giornata ce l’ha sconsigliato; allora abbiamo optato per una meta più vicina ma altrettanto bella: la Maison des Chamois, sempre in Valle Stretta.
Nell'immagine sopra al titolo ecco la nostra meta… non le rocce in alto, quelle fanno parte del Piccolo Serù, noi ci accontentiamo di arrivare a quella casetta bianca, e poco oltre.
Dalle Grange di Valle Stretta, a causa di una leggera pioggerellina, siamo partiti muniti di ombrello, confidando nelle schiarite.
La bellezza di questi luoghi, in tutte le stagioni, è cosa conosciuta, ma non smettiamo mai di sorprenderci ogni volta che ci ritorniamo. Questo è il periodo dei fiori, e ce ne sono da tutte le parti: una moltitudine di varietà di specie, di colori e di forme che ci fanno capire la ricchezza di bio-diversità che ci offre quest’angolo della nostra Valle (geograficamente italiano ma francese dal punto di vista amministrativo).
Tutto può essere motivo di interesse. Queste capre, ad esempio, sono di razza girgentana. In Sicilia era quasi giunta all’estinzione, ma sembra si sia adattata molto bene sulle Alpi. Si vede che mangiare fiori profumati piace anche a loro!
Man mano che saliamo il meteo migliora, e ci facciamo un autoscatto sul ponte che attraversa il torrente appena sopra le lunghe cascate della Fonderia. Tappeti di rododendri e di ranuncoli ci circondano, proseguiamo ancora per qualche centinaio di metri su questo sentiero…
…. sino a un punto panoramico che ci permette di ammirare la mancata meta: Les Bancs, il pianoro sulla destra sopra le rocce. A sinistra Rocca Bernauda, il punto più occidentale dell’Italia, al centro Punta Baldassarre e, a destra, Melchiorre.
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Abbiamo pranzato al sacco davanti alla Maison des Chamois, un colonia della Diocesi di Nichelino. Probabilmente in origine era la casa delle maestranze adibite ai lavori di estrazione dell’ematite, un minerale di ferro, nella vicina miniera ormai chiusa da parecchi anni.
Di qui si può proseguire per sentieri molto ben segnalati fino ai laghi Lavoir o Blanc, attraverso vallette alpine di grande bellezza. Noi però siamo ritornati indietro.
Ci sono i suoni e ci sono i rumori, ma in montagna ci sono solo i primi. I campanacci delle mucche, il fragore della cascata che scende al Pian della Fonderia, il vento tra i rami dei larici… che musica per le orecchie!
I Gigli martagone sono tra i fiori più belli delle praterie alpine, ma quelli di Valle Stretta penso siano ineguagliabili: 160 cm di altezza… e a centinaia.
Questo comunissimo fiore dei nostri prati si chiama Bistorta officinalis, bistorta non perché ci è andata storta l’escursione non avendo raggiunto la meta prefissata ma per via della sua radice molto contorta. A Les Bancs ci andremo un’altra volta… promesso!