Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Quando l’inverno cede il passo alla primavera è tempo di tarassaco (in piemontese girasul dij pra o pissacan), il cui nome scientifico è taraxacum officinale, una delle erbe spontanee più raccolte nei prati di tutta Italia.
Non è raro, infatti, nelle prime giornate tiepide, incontrare persone chine sui campi, intente a raccoglierne le foglie per preparare un’insalata tipica della tradizione piemontese. Molto amato dagli adulti, che ne apprezzano la croccantezza ed il sapore amarognolo, ai bambini il tarassaco come pietanza non piace più di tanto, ma in estate si divertono a diffondere nell’aria quelli che in realtà sono i suoi frutti, ovvero i soffioni.
Soffione (Franco Laidelli).
Conosciuto anche come cicoria selvatica, dente di leone o dente di cane, il tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee ed ha molte virtù medicinali, così come anticipa il suo nome: in greco, infatti, taraxakos significa “io guarisco”.
Non tutti sono orientati verso questa etimologia: alcuni ritengono che la denominazione sia da ricondurre al termine greco tarasso, ovvero scompiglio, legato alla dispersione delle appendici piumose (pappi) nell’aria; altri, invece, propendono per la derivazione dall’arabo tarahsaquin, che significa dente di leone.
Ha vistosi fiori gialli e trova largo impiego in cucina
Il tarassaco ha fiori gialli che fanno capolino nei campi, mentre la radice a fittone è profondamente inserita nel terreno, tanto che per estirparla completamente è necessario l’impiego della vanga. Gustate in insalata, talvolta accompagnate ad altre erbe primaverili quali crescione e valeriana o con le uova sode, le foglie di tarassaco sono raggruppate in piccole rosette, che iniziano a spuntare verso la fine di febbraio.
Ciclo vitale del tarassaco comune: nella prima riga si nota il germoglio diventare fiore; seguono le fasi di formazione dell'infruttescenza che, infine, viene dispersa nell'aria (Joe MiGo - Wikipedia).
L’altezza della pianta va dai 15 ai 40 centimetri, le foglie sono lanceolate con margine dentato e, se spezzate, rilasciano un lattice biancastro. I fiori gialli hanno diametro variabile da 2,5 a 4 centimetri, i frutti hanno dei pappi vistosi, raggruppati in sfere.
Il tarassaco è diffuso fino a 1700 metri di altitudine e lo si individua nei prati concimati così come in quelli incolti. Cresce anche sul ciglio delle strade, dove è bene non raccoglierlo in quanto assorbe molto piombo e quindi potrebbe avere effetti non troppo benefici sulla salute.
Meglio raccoglierlo in aperta campagna, avendo cura di pulirlo ed asciugarlo subito dopo la raccolta. In questo caso, riposto chiuso in un contenitore ermetico in frigorifero, si conserva fino a 5 giorni.
Foglie di tarassaco pronte per l'insalata.
Più le foglie sono giovani e meno si avverte il loro sapore pungente: per esser mangiate come insalate vanno raccolte presto, meglio se prima della fioritura. Man mano che il tempo passa e crescono diventano più amare e meno tenere, e il loro impiego in insalata non è più indicato; a quel punto sarà invece preferibile stufarle in padella e condirle con limone, oppure aggiungerle alle frittate, alle zuppe o renderle protagoniste di gustose torte salate.
LEGGI ANCHE: A caccia di erbe spontanee: la frittata con il "luvertin" o con le ortiche
Del tarassaco si utilizza tutto: può diventare ripieno della pasta fresca e anche i fiori possono impreziosire, sia a livello di gusto che di estetica, le insalate.
I fiori vanno raccolti quando si manifestano, di solito tra aprile e maggio, sono sempre commestibili ma è ideale prendere i boccioli non ancora schiusi, che sono quelli utili da mettere sott’olio o, in alternativa, sott’aceto alla stregua dei capperi. Inoltre, proprio come accade con i fiori di acacia, i fiori di girasole possono essere intrisi nella pastella e fritti, per una delizia gourmet.
Le proprietà mediche e, per alcuni..., magiche
Le radici vengono utilizzate per fini erboristici e vanno raccolte alla fine della stagione, con l’arrivo dell’autunno, quando si sono maggiormente ingrossate. Diuretico e depurativo, il tarassaco stimola la secrezione della bile e il suo deflusso nell’intestino, favorisce la digestione dei grassi contribuendo a normalizzare il tasso di colesterolo, è un disintossicante epatico, un antireumatico ed è blandamente lassativo.
Il lattice che fuoriesce dalle sue foglie porta giovamento se applicato su porri e verruche, mentre l’infuso floreale ha potere schiarente sulle efelidi. Il tarassaco piace anche agli animali, che ne gustano foglie, radici e semi ed i suoi fiori sono una preziosa risorsa per le api, che ne succhiano il nettare producendo un miele benefico dal sapore eccezionale.
Il tarassaco ha un legame con gli innamorati: si dice infatti che, dopo aver espresso un desiderio, la coppia che soffiando sugli acheni li vedrà tutti dispersi nel vento vedrà presto realizzarsi l’auspicio. Sempre in ambito amoroso, si pensa che riporre tre fiori secchi in un sacchetto di tela marrone da custodire sotto il materasso possa contribuire a purificare la mente dal tarlo della gelosia e consolidare il legame amoroso, potenziando la fedeltà del partner.
Si dice che lavare il pavimento con un secchio d’acqua in cui sia stato lasciato in infusione un mix di foglie di betonica, gramigna e tarassaco elimini la negatività dalla stanza, o che bruciare una radice secca di tarassaco insieme a fiori di violetta stimoli sogni profetici.
Lasciando da parte la creduloneria, è preferibile affidarsi alla realtà: gustare un’insalata di foglie di tarassaco è il miglior metodo per assicurarsi un pieno di energia, grazie alla loro ricchezza di magnesio e acido folico, importanti alleati nel contrastare stanchezza ed affaticamento.