Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Nato a Verona il 17 luglio 1930, Gianfranco Dindo crebbe in una famiglia che era innamorata della musica, come tutto il capoluogo veneto in cui risiedeva. In tenera età venne iscritto ad un corso di pianoforte e a soli 6 anni già cantava nel coro di voci bianche della cattedrale di San Zeno Maggiore di Verona.
Gli studi lo portarono a diplomarsi all'istituto tecnico per geometri, cui fece seguito un impiego nell'impresa edile di Giuseppe Ferrari, di grande importanza in città. Ma la passione per il mondo delle sette note era decisamente più forte di quella per l'edilizia e l'occasione per esprimerla appieno gliela offrì un amico, che doveva recarsi a Bologna per partecipare ad un concorso nazionale di canto. L'amico chiese a Dindo di essere accompagnato nell'impresa: per non pagare le spese di vitto, alloggio e viaggio, sarebbe stato sufficiente che anche lui si fosse iscritto al concorso. Dindo accettò, e fece rientro a casa con la vittoria del concorso in tasca.
Viole e violini dell'Antica Liuteria Piemontese
Grazie ad una borsa di studio frequentò il conservatorio Claudio Monteverdi di Bolzano, affinandosi poi al corso di perfezionamento dell'Accademia Chigiana di Siena, dove avvenne il suo debutto nell'opera Rossiniana "La Scala di Seta". Il suo percorso professionale ne condizionò anche il risvolto sentimentale: nel 1952 Dindo venne chiamato a contratto alla Rai di Milano. Lì incontrò il soprano Annamaria Berengan: fu un vero e proprio colpo di fulmine, tanto che, solo 4 mesi dopo, i due decisero di convolare a nozze.
Dalla loro unione nasceranno tre figli, che renderanno onore alla passione dei genitori: tutti e tre, infatti, entreranno come musici in altrettanti complessi, ovvero l'Orchestra Sinfonica della Rai, il teatro "La Scala" di Milano, e il teatro Regio di Torino. Uno di loro, Enrico, nel 2011 sarà definito dal Corriere della Sera, "uno dei migliori violoncellisti del pianeta".
Gianfranco Dindo vinse un concorso internazionale alla Scala di Milano, che lo tenne impegnato per quattro anni. La grande passione per la liuteria risale a questo periodo, risultato di una totale immersione nella musica e del quotidiano contatto con l'orchestra. Dindo e la moglie approderanno a Torino nel 1956, dopo aver vinto entrambi un concorso alla Rai di Torino. Per un incredibile disegno del destino prenderanno casa in via Cravero, a poca distanza da Anselmo Curletto, anziano maestro liutaio con abitazione e laboratorio in via Bioglio.
La "firma" della liuteria all'interno di un violino
Tra Gianfranco ed Anselmo si instaurerà un piacevole rapporto artistico ed amichevole, che porterà Anselmo ad insegnare tutti i trucchi dell'arte liutaria al giovane allievo. Un patrimonio che Dindo tramanderà a sua volta ai suoi studenti, contribuendo a diffondere l'arte artigiana nell'ambito dell'Antica Liuteria Piemontese, della quale fu artefice dopo essersi trasferito in quel di Susa. Tra le mura del centro storico segusino sono stati forgiati preziosi talenti umani e altrettanto pregevoli strumenti ad arco e pizzico, che portano l'impronta e sono il frutto degli insegnamenti di Dindo, sempre dispensati in maniera gratuita e con grande trasporto e dedizione.
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Il prossimo 17 luglio il maestro Dindo avrebbe compiuto 90 anni. Un compleanno che non potrà festeggiare, essendo venuto a mancare il 22 febbraio 2019, ma che i soci dell'Antica Luteria Piemontese di Susa ricorderanno dedicando un pensiero all'illustre maestro che consacrò la sua vita alla musica.
Gianfranco Dindo (a destra) con Graziano Maccagnan, attuale responsabile della liuteria