Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Secondo la tradizione il monte Thabor, che si eleva oltre i 3000 metri al fondo della Valle Stretta, sopra Bardonecchia, deve la sua denominazione ad un pellegrino di ritorno dalla Terra Santa all’epoca delle crociate, che notò una somiglianza con il profilo dell’omonimo monte della Palestina, dove avvenne la Trasfigurazione di Gesù (la foto sopra al titolo, “Salita al Monte Thabor”, è di Silvia Sigot).
Sul monte Tabor palestinese, Atabyrion in greco, c’era un santuario del dio fenicio Baal, ma il culto cristiano se ne appropriò nel IV secolo, quando il monte venne identificato come quello sul quale Gesù andò con Pietro, Giacomo e Giovanni “e fu trasfigurato davanti a loro: e il suo volto risplendeva come il sole e le sue vesti erano candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con lui» (Mt 17; Mc 9,2-13; Lc 9,28-36).
Nel 1631, l’emiro druso Fakhr ed-Din concesse la sommità del colle ai francescani, il cui monastero esiste ancora. La grande chiesa francescana della Trasfigurazione (progettata da Antonio Barluzzi) fu costruita nel 1921-23.
Il Monte Thabor (m. 3178, al centro) con a destra il Gran Seru (foto di Rosanna Carnisio).
Monte Tabor, m. 588, Galilea, Stato di Israele.
Comparando le foto ed escludendo il contesto (e con un po’ di fantasia...) in effetti il profilo delle due cime si somiglia, anche se una è alta 3178 metri e l’altra 588, una è fatta di roccia sovente innevata che svetta su di un panorama di punte e di valli e l’altra è un mammellone boscoso che domina una vasta pianura.
La Cappella della Vergine Addolorata
Il Monte Thabor (3178 m) è una montagna situata in territorio oggi francese su cui è stata eretta una cappella dedicata alla Vergine dei sette dolori.
Purtroppo non eseste nessuna traccia della sua costruzione, dopo che un incendio ha devastato la parrocchia di Melezet con i suoi archivi. Tuttavia, secondo la tradizione orale, sembra che nella seconda metà del 1600 la cappella esistesse già, attirando numerosi pellegrini dal Delfinato, dalla Savoia e dalla valle di Bardonecchia.
La data di riferimento è il 1668, anno dell’incendio di Melezet per cui il parroco Don André si è occupato della ricostruzione del villaggio ma anche della cappella in cattivo stato. Molti interventi sono stati realizzati nel corso dei secoli, fino all’ultimo nel 1998.
Questa cappella, la più alta di Francia, situata a 3178 m d’altitudine, ha un grande valore poiché dei pellegrinaggi sono organizzati ogni anno dagli abitanti di Névache, Modane e Bardonecchia.
All’importanza religiosa si aggiunge un’esigenza di sicurezza poiché un riparo addossato alla cappella serve da rifugio per gli escursionisti in caso di maltempo. Oggi questo rifugio è chiuso in attesa di provvedere alle necessarie opere di consolidamento: la struttura è infatti a rischio di crollo a causa della progressiva fusione del permafrost su cui è costruito, responsabile di un suo progressivo scivolamento verso valle.
Ottobre 2021: sulla cappella del Monte Thabor si intravedono i primi lavori di messa in sicurezza (Claudio Gaijin).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Valle Stretta è stata annessa alla Francia. Oggi i beni comunali in territorio francese quasi totalmente sono stati restituiti al comune di Bardonecchia, tranne le particelle della cappella e del rifugio donate al CAF (Club Alpino Francese), ma tuttora accatastate come demaniali.
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Queste particelle appartenevano alla Parrocchia di Melezet, ma gli archivi sono spariti in un incendio e purtroppo non c’è nessuna possibilità di ritrovare un titolo di proprietà.
Il Ministero degli Esteri francese, consultato sulla questione, ha confermato che queste particelle non appartengono a loro, e di comune accordo il 17 dicembre 2020 è stato sancito che questa cappella appartiene al Comune di Bardonecchia.
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